Accumulare mani negli angoli
riempire lo spazio inospitale
pausa prima e dopo
per disperdere i pensieri
perché tutti insieme
avrebbero troppi denti.
***
Lo dicevi che le mie parole
sono sempre troppo poche
e che non vanno da nessuna parte.
Ma tu vai e vieni
per invertire l'ordine delle ore,
io sono ancora immobile
nel giorno che pure ho scelto
di non essere quello che sono.
Non trovo la faccia
che mi rendeva
soffitto del tuo andare
e le scarpe, mura sottili del mio dire.
Una volta
specchio del tuo.
***
Individuare uno a uno
ogni grado di necessità
assegnare come un nome
una mappa affidabile di ogni tua
minuscola escoriazione,
***
Barcollare sulle tue facce distese
inciampare nelle tua fronte
farsi largo tra le voci
e chinarsi a raccogliere solo le mani più mature
lasciare le acerbe a macerare sugli occhi
chiusi, sempre chiusi,
avanzare tra ciglia nere
aggrappandosi al ricordo
dell' Orsa, cancellare sguardi
ammutolire salive
e rimettere al loro posto le labbra cadute
gli zigomi divelti.
***
Come abitare in un paese straniero
ogni notizia che giunga da te
abbatte aerei, rovina raccolti
costruisce un muro intorno
a un cielo bucato.
Carmen Gallo da Paura degli occhi
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