R. Magritte - Silenzio
Senti che silenzio ti regalo
perché tu abbia vuoto
e frescura e scavo lento
per le tue millenarie graffiature
per il tuo non registrare con la mente
ma tenere in appoggio funambulo sul cuore
la fatica della pressione altrui,
dei multipli imperativi
che sfrecciano e chiedono
e pretendono. Senti come sto
quieta e senza sonoro
appoggiata al bel niente
e dopo, quando torni contento,
e già pronta la saltabeccante energia
la zampata che t'invita
alla tua radice d'infanzia.
Chandra Livia Candiani da La domanda della sete
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