I ricordi mi tengono in disordine...
Quando mi abbracci nel sonno
e ti fai piccola, una chiocciola
attaccata con tutta la sua vita
alla mia, dovrei essere una roccia
per sorreggerti dal timore del crollo
e invece come una spugna assorbo
la pena dentro certi tuoi respiri
e la speranza della tua mano
che mi cerca nel buio delle lenzuola
così una parte di te diventa la mia
e non so dire cosa mi scuote di più
se la riva profonda della notte
o l' argine di luce del tuo amore.
***
La primavera si è girata nel senso sbagliato
come un' anfora capovolta, una bocca compressa
in un grumo di terra, mi batte addosso
il tepore del sole che insieme eravamo.
Non ho abbastanza cassetti per tutti i ricordi di di noi,
si affollano in me, mi tengono in disordine.
La tua voce al telefono piangeva, era tutta una pioggia
tento invano di trattenere il suo diluvio,
dimenticare non potrà salvarci
e non dobbiamo per forza mentirci
dicendoci che adesso siamo felici.
***
NON PIU' TU
" Il tuo materasso ha una conca al centro " dicevi
e ti addormentavi proprio nel mezzo
di quel buco come una stella
marina sul fondale - non riesco a pensarti
ora che un' altra creatura del mare
replica i tuoi gesti, si annida
dove tu stavi, si rigira, pure lei
lo trova scomodo ( " E' proprio da cambiare ! " )
lasciandomi insonne a bordo di quel piccolo
precipizio domestico a domandarmi
se anche il mare stesso sia cambiato;
poi arriva il sonno, una corrente segreta
mi stacca dall' appiglio del tuo ricordo
mi trascina lontano, lontanissimo
via, nel gorgo di un altro sogno.
***
Il tuo corpo parla un alfabeto nascosto,
reclama una pronuncia, la mia lingua
e non so decifrare tutte le lettere
che lo compongono, il significato
l' intero mistero di leggerti al buio :
deve chiederti in prestito la voce
per completare il discorso
perché il senso a volte è un suono
reciproco e alcune parole sono vere
solo dette insieme.
***
Quante volte hai detto che la vita ti offende
ma quante volte hai offeso tu
la vita, le frasi dette
per dire senza il fondo
solido di un qualche trasporto,
e poi gli sbagli già sentiti
prima di commetterli - uno stridìo
sulla lavagna, non offenderla
con le cose che fanno un gran chiasso,
i falsi obiettivi che spengono
l' incendio nel tuo cuore;
la bellezza, quella vera ti coglie
in un lampo come il mare si palesa
improvviso dietro ad un tornante
pensaci, non è mai troppo tardi
per chiedere scusa alla vita;
fai del giorno il tuo specchio
più sincero, ad ogni male
c'è sempre un rimedio
anche piccolo che contiene
tutto te per riparare.
Filippo Amadei da Radici a radici