E' passato tutto il tempo che ci vuole da te a me...
L' amore resta il grande inspiegabile della vita. Non si può mai dire con esattezza cosa sia stato a farci innamorare di una persona ; cosa a farci disamorare. E anche quando uno dei due se ne va, le ragioni che vengono addotte per spiegare la separazione, nome delicato che copre l' orrore del fallimento esistenziale, sono il più delle volte dei penosi tentativi di chiarire ciò che si sottrae - per sua natura - a ogni spiegazione. L' amore, infatti, al pari della bellezza, non è solamente lo scenario che dà senso alla vita, ma è anche il palcoscenico sul quale logica, calcolo e utilità sono personaggi non ammessi.
La raccolta in versi di Bassini ci restituisce proprio questa idea dell' amore, e lo fa adottando ora il tono della confessione resa a se stesso, ora della confidenza fatta ad un amico. Confessione e confidenza che appartengono al dopo- amore, al dopo - frequentazione, al dopo - vita insieme. Ma " dopo " è avverbio nonché preposizione, che parla di giorni come parla di secoli. Allora diciamo che " E' stato l' amore la grossa fregatura " - temporalmente - rimanda al passato prossimo, quando la ferita dell' addio non si è ancora del tutto rimarginata, e anche " libertà " è parola che sa evocare l' idea di carcere non meno di quello di prateria, che si stende finalmente davanti a noi, disponibile e seducente come una giornata di sole.
E' STATO L' AMORE LA GROSSA FREGATURA
( Buoni propositi )
Di tutte le bugie che mi dici
ce n'è sempre una che non può essere raccontata.
Da quella si prende spunto per le presenti ubriacature.
***
E' passato tutto il tempo che ci vuole da te a me,
come uno sputo, come un pezzo d' erba sopra una
grondaia.
E' venuto per dirti chi fosse, che nonostante il ritardo era
giusto così.
Non ha fatto altro che stare seduto nell' unico modo
possibile.
***
Ora che non avremo questo tempo per decidere le
cose che ci
fanno male
che no avremo tutto quello spazio e le case quelle sì che
ci
mancheranno.
Ora che ci saranno i giardini, i cortili, le telegrafiche che
suonano
bene.
Ora che ci mancherà la filodiffusione
avremo una miriade di puntini rossi da smantellare
i muri portanti delle nostre correzioni.
E non è per questo, ti dico, se non daremo nessun nome a un
cane
o se ci saranno anche solo poche probabilità che ci
riescano ancora
i nostri trucchi buoni
le meraviglie da cilindro che poi passano alla fuga
all' evasione.
***
Alla tua sedia ritrovarti in un costume bianco.
Ripescarti dal caldo per non darti pace.
Vederti rotolare o stare ferma, capire che hai riso,
che di te, di me, di un moscone intorno
non hai ancora detto niente.
***
Ma adesso siamo d' accordo.
D' accordo come d' aquiloni festanti,
siamo d' accordo d' aver mangiato insieme.
E allora va bene, la tappezzeria
non è mai stata come ora più contenta,
adeguata tutta - puntualmente - alla casa intera.
E ci veniamo incontro, adesso sì,
per quel che adesso viene da pensare :
che poi non tutto
avevamo concordato.
***
Verrà. Verrà quando tu capirai tutto insieme.
Una risata. E un cane ti spiegherà ogni cosa.
Allora sarà più semplice pure lavare i piatti
e dovrai sentirlo per forza. Non ci saranno né scuse
né contrattempi
entrambi
puntuali
entrami giusti come non lo
siamo mai stati -.
Tomas Bassini da E' stato l' amore la grossa fregatura
"Non ha fatto altro che stare seduto nell'unico modo possibile" ..perché come sottolinei, logica, calcolo e utilità, su questo palcoscenico, sono personaggi non ammessi.
RispondiEliminaCi sono eventi che accadono da se, e non hanno letto nessun copione, improvvisano a braccio, .."seduti nell'unico modo possibile". ;)
Parafrasando il verso che tu hai riportato, non c'è mistero più grande dell' amore. Lo sanno poeti e scrittori, filosofi, teologi, psicologi e sociologi nonché tutti quelli che - nel corso della storia dell' uomo - hanno tentato di definirlo.
RispondiEliminaLa morte? (o a pari merito).
EliminaCon l'amore si duella in qualche modo, magari ci si illude anche di perdere o vincere; con la morte no.
Elimina
RispondiEliminaIl binomio Amore / Morte, a pari merito di Mistero, vuoi dire ?
E' una teoria che - come saprai - ebbe molto seguito nel XIX sec.nel Movimento Romantico ( diffuso soprattutto in Germania ).
Oggi non so come vengono intesi ( a livello sociologico ) i due soggetti., né come si rapportino fra loro. Se ne potrebbe parlare.
Ho fatto ad un amico,
RispondiEliminainvero alquanto strano
vivendo nell'elettrico,
(quaggiù, dal mio divano)
una domanda arguta
sul tema amore-morte
e la risposta astuta
riporto in questa corte.
Domanda: se l'amore, come nella canzone di Joan Baez è "four letter world", cos'è la morte?
ChatGPT ha risposto:
Se l’amore — come canta Joan Baez — è un "four-letter word", ovvero una parola breve ma carica di ambiguità, disillusione e dolore (nonostante l’apparente semplicità), allora ci si può chiedere:
Cos’è, in questo stesso linguaggio emotivo e disincantato, la morte?
Potremmo rispondere:
La morte è il silenzio dopo tutte le parole. Anche quelle di quattro lettere.
Oppure, per restare nel gioco linguistico, si potrebbe dire:
La morte è l'ultima “four-letter word” che nessuno osa nominare.
Proprio come "love", anche "dead" o "kill" sono parole corte, pesantissime. La loro brevità è ingannevole: quattro lettere che pesano quanto l’universo intero.
Ma adesso nel saluto
conviene restar muto,
lontano dalle lettere
del "ciao" (seppur sincere).
Mi è piaciuto molto questo commento, primo per il riferimento alla canzone di Joan Baez ( che fu un mio idolo negli anni giovanili ) e poi per la risposta su che cosa sia la Morte.
RispondiElimina" Il silenzio dopo tutte le parole. Anche quelle di quattro lettere " (che tanto spaventano solo a nominarle, compresa la parola Amore ).
Grazie davvero.