La vita cammina quasi dritta...
CI ABITUIAMO AL BUIO
Ci abituiamo al buio -
quando la Luce è spenta; -
dopo che la vicina ha retto il lume
che è testimone del suo addio,
per un momento ci muoviamo incerti
perché la notte ci rimane nuova,
ma poi la vista si adatta alla tenebra
e affrontiamo la strada a testa alta.
Così avviene per tenebre più vaste -
quelle notti dell' anima
in cui nessuna luna ci fa segno,
nessuna stella interiore si mostra.
Anche il più coraggioso prima brancola
un po', talvolta urta contro un albero,
ci batte proprio la fronte;
ma imparando a vedere
o si altera la tenebra
o in qualche modo si abitua la vista
alla notte profonda
e la vita cammina quasi dritta.
Emily Dickinson da Tutte le poesie - Trad. di M. Guidacci
Capita di alzarmi di notte, quando la prostata segnala l'età, e spesso mi muovo nell'oscurità senza accendere nessuna luce per non svegliare Lulù, e pian piano quel buio si scioglie, si conforma al mobilio, l'arredo emerge, contorni inintuibili un istante prima si accomodano davanti uno sguardo che si fa acuto, e distingue ora, quello che la luce opaca non può certo donare: un intuito di panoramica, un sentiero nell'oscurità, un filamento di stelle immaginarie che illumina l'invisibile e ci riconduce, sicuro, dove Morfeo non si è mai mosso, pronto a ghermirci di nuovo, all'istante.
RispondiEliminaMi fa piacere che hai trovato una buona e quasi piacevole soluzione soluzione per le " alzate notturne "; a me , di questa poesia, colpisce di più la parte " spirituale" e il relativo stato d' animo.
RispondiEliminaBuona domenica.