mercoledì 24 marzo 2021

QUELLO CHE NON SO DI ME

 


                                                           Il mare mi educa al silenzio...




Sono i minuti a cambiare il suono delle cose,

quando cercano di sopravvivere piegati nei cassetti,

al  caldo che coordina le ombre.

Quando baciano i morti

rimescolando l'energia del fieno,

il pietrisco vivo della terra.


Spiano le braccia che non possono volare,

quando vedono formare la bolla d'aria

che protegge una poesia dagli anni vissuti.


                                            ***


Il pavimento forma un verso.

E qui, dove invento una casa nella tua,

poggio le mani sui muri ancora caldi

dell'ultima estate.

Le poggio per misurare chi siamo.


Gli ulivi ci attendono nascosti.

Ora - ad esempio - anche loro stanno fissando

le formiche che trasportano un chicco di grano.


Il verso si completa con la luce che arriva

dalle persiane

tra i nomi delle formiche

che ci osservano.



                                               ***


Non sono pronta a dirmi addio.

La gioia di quel poco che ho imparato


mi riporta al primo giorno.

Oltre ciò che sono.


L' allenamento che ripeto per trattenermi

l'ho imparato a fare da bambina.


Smetto di riconoscere il vento.

Mure un tulipano, la mia foto,

il libro che avevo sul comodino.


Il mare mi educa al silenzio.

Guardo l'azzurro che non c'è.

Gli alberi mutano in forma di ricordo,

anche loro non sono pronti a dirmi addio.




  Antonietta Gnerre  da    Quello che non so dii me ( Anteprima edotoriale di Interno Poesia )


                  


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