giovedì 25 marzo 2021

ANNE ( SEXTON ) E IL MONACO

 



Love Can Heal 

 

Nel 1961 la poetessa Anne Sexton ha pubblicato " To Bedlam and Party Way Bach ". Le arriva una lettera. La colpisce tra le tante. L'ha scritta un monaco. " Non so molto della vita di un monaco, mi piacerebbe". La Sexton non crede in Dio come chi lo desidera ardentemente .Parla al monaco di Romano Guardini. L'epistolario sale di intensità quando il monaco le invia una sua fotografia. Lei non gliel'ha chiesta . " Ora che ti vedo, mi pare che tu sia un matador più che un monaco" . Poi, nel Febbraio 1962 " Sei terribilmente bello per essere un monaco, hai degli occhi incredibili". La bellezza però, è nella distanza irreparabile, il fatto di flirtare con Dio attraverso il monaco, di vincerlo. Sedurre Dio. Costringerlo a preferire ancora la carne per unirsi a una donna.

Del monaco non si sa nulla, non ne conosciamo il  nome. La figlia della Sexton, collezionando le sue lettere, lo chiama con lo pseudonimo di Padre Dennis Farrell. Era giovane, insegnava : si era innamorato?. In una lettera, il monaco invita alla poetessa un crocifisso. Lei lo indossa. Gli scrive : " Quando me lo metto al collo sono presa da un senso di umiltà, di certezza " . E poi : " Ho bisogno di te in un modo che non so spiegare. Ho bisogno del tuo amore, per ciò che di esso vi è di vero, gentile, compassionevole". 

La Sexton vede in questo rapporto, dispari - non vogliamo chi ci è uguale, chi ci rispecchia, ma chi ci si offre a contrasto - una risorsa estetica : " Le tue lettere influiscono nel mio stile, non puoi immaginare quanto" ( 17 Maggio 1962 ). E alcune settimane dopo: " Le tue lettere mi donano molte cose... l'aura di te stesso, di Dio, di una vita differente, di un'amicizia costante. Ti amo, so che mi ami, ma ti perderò perché continuo a perdere ciò che amo...". Gli invia una poesia " For Eleanor Boylan Talking Whith God ". In un distico vede Dio : " Enorme, che copre il cielo / come una gigantesca medusa che si dilata ".

La Sexton agisce come una serpe nella vita del monaco: a poco a poco lo svela, ne perfora le liminali resistenze. " Improvvisamente avverto una relazione umana di cui ho spesso sognato, ma che pensavo impossibile, le scrive lui. Già nel 1963, dopo due anni di scambi epistolari, annuncia di voler " saltare oltre il muro" e di lasciare il monastero. La Sexton è terrorizzata. " Le nostre lettere... non possono essere paragonate a una relazione. In una lettera - non importa se è stata scritta di getto, onestamente, liberamente o amorevolmente - è possibile essere più amabili che nella vita reale; non ci sono muri, né oggetti, né persone in una lettera, le parole volano dal cuore attraverso le dita... In qualche modo credo di averti ingannato se ti ho fatto credere che questa fosse una relazione". La poetessa non vuole il monaco : se il monaco non sarà più monaco, lei non raggiungerà più Dio. Continua : " Se lasciassi il monastero e ti sposassi, nessuna moglie ti consentirebbe di scrivermi". Di certo non è lei - Anne - a volerlo sposare.

Questo ignoto monaco, tuttavia, fà ciò che ha promesso: lascia il monastero. Agosto 1963. Poi - per anni- più nulla. Il 10 Dicembre del 1966, ritorna. Lei è arrabbiata. " Non dovevi lasciarmi in questo silenzio". Lui le dice di essere stato a Chicago, dove lei aveva una lettura pubblica. " Avremmo potuto vederci, potremmo parlare, ma non so dove sei ", dice lei.

"Forse si sono incontrati a Chicago, forse lui le ha stretto la mano, anche solo per un istante. Forse non diciamo mai la verità nelle nostre lettere, nei pensieri", dice con enfasi il giornalista. Infine, il poeta ha vinto sulla fede : si ha fede nel poeta più che nella divinità. Del monaco, ora ex, non sappiamo più niente- e lei non vuole saperne : se sei così debole da rifiutare Dio, cosa vuoi da me?



                            Davide  Brullo



3 commenti:

  1. Tanti video non più disponibili.. però ti consiglio l'ultimo di Peter Gabriel.. gioiellino di armonie e suoni familiari..
    p.s. vero comunque, come siamo amabili scrivendo e spesso soggetti orrendi dal vivo..

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  2. Comincio col dire una cosa ( purtroppo ) nota : ogni video che trovo oscurato è per me un furto di un pezzo d'anima. E' così consequenziale, così a volte visceralmente connesso al testo, che quando accade ( mi accorgo del furto ) , provo un dolore quasi fisico.
    Impiego più tempo a trovare un video adatto al testo, che il testo stesso.
    Per questo motivo in genere non sostituisco l'oggetto ( un nuovo video non mi ridarà l'emozione che ho provato a suo tempo per l' abbinamento / connubio ), ma
    questa volta faccio un'eccezione e ( su tuo suggerimento ) posto un brano dello stesso autore : non so se è quello che hai nella mente tu... sono andata a intuito... ).

    Grazie ad ogni modo per aver transitato da queste parti.

    P.S. In quanto alla discromica differenza ( non solo di pelle ) tra quel che siamo e quel che appare scrivendo , siamo in buona compagnia...
    Ecco perché mi piacciono tanto le biografie.

    Godiamoci perlomeno il tramonto!

    f.

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  3. Ammetto che in realtà pensavo più a Playing fo time ma forse più calzante la tua scelta a corredo.
    I tramonti, per fortuna, non tradiscono mai.

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