Gianni Politi - Ciò che resta del padre
MADRE
madre, così lontani
i volti,
oltre la nebbia sconfinata
- un fuoco li disegna
appena, appena
come ciocco ormai spento
fa nel camino -
dietro la casa antica,
dietro la balaustra
che s'apriva all'immenso,
lì del padre s'aspetta
il ritorno
e la sorella bruna
mi guida
alla cerca del muschio
nelle valli d'infanzia
sconfinate
e con gesti perfetti
l'altra dispone
limpide statuine
nell'angoliera
non ho più immagini
d'allora,
ma quello è un tempo
non adatto a pellicole
e figure
e nella mente s'appanna
a poco a poco
con gli occhi
e con le mani
ti cerco il volto,
la memoria pervade
la mia giornata.
***
FUGA D'INFANZIA
ma avevi tre
o cinque anni,
per quale strada
o sentiero
ti eri incamminato
tu cammini dritto
tra i camion dei polacchi
nel grande spiazzo,
e un soldato biondo
magati t'ha offerto
la cioccolata
in quella carta brillante
e argentata
è un giorno di settembre
tutto chiaro,
un giorno che respiri
l'aria buona,
sotto la balaustra
c'è un sentiero
di terra tutta rossa
tra le acacie,
non sai dove conduce,
forse è infinito
lontano, un giallo immenso
forte avvampa,
sono le margherite di settembre
così alte e slanciate
quasi alle nubi
a quel giallo
tu vuoi arrivare,
buttarci la testa
e gambe
e braccia,
stenderti tra gli alti
steli, mai più
tornare
ma la sorella castana
t'ha raggiunto,
ti prende nelle braccia
senza parlare
t'accarezza i capelli
e verso casa
lenta s'incammina.
***
L' ANTICA CASA
da tempo, madre
vivo in terra straniera,
sì un tempo c'è stato
di giochi e amori nelle selve,
e prima, ancora prima,
la casa della madre
di tua madre
giù nel fosso,
dell'antico che s'aggira
tra i noci lì davanti,
lì il tempo è eterno
come l'orizzonte,
sconfinato lo intravedi
dietro i greppi
ora lo sai,
lo stradino che risale
fino alla Torre,
lì non s'arresta,
in altre, infinite strade
s'addentra e dilegua,
in ignote contrade
t'abbandona
sì, c'è stata anche
la radura di narcisi
e fanciulle luminose,
una sosta breve,
sempre insidiata
ora, sei sotto
un nuovo tetto
e un nuovo cielo,
Jacopo delicato
figlio che non cresce
e gli stai accanto,
ma tu hai nostalgia
per la prima casa
per chi ti accompagnava
per lo stradino.
Umberto Piersanti da L'infinito istante
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