E più benedetto quello che verrà...
BENEDETTO SIA IL TEMPO
Benedetto sia il tempo, padre- amico- amante
che mi è rimasto devotamente accanto
anche nelle notti che mi seppellivano
anche nei giorni che troppo vacillavano.
Benedetto il tempo che mi ha cresciuta,
imboccandomi con cucchiaiate di dolore
e che mi ha tenuta stretta anche quando
avrei voluto disperatamente andare.
Che mi ha cullata e avvolta
nelle bende della consolazione,
che mi ha usata fino alla consunzione,
fino a fare della mia pelle
una mappa di costellazioni,
una trama di trine, una lastra sottile
sui fiumi bluastri delle vene.
Quello che adesso mi sbiadisce i capelli
e mi stanca e mi ammacca le ossa.
Benedetto il tempo
che segue ancora i miei passi
nel viaggio fantasioso e fecondo
della mia vita nella vita del mondo.
E più benedetto quello che verrà
ad insegnarmi l'ultimo commiato
per fare di sé, di me e di tutto il passato
l'effimero canto che si ripete.
***
SOLA, A QUATTRO ANNI
Da qui vedo i dettagli:
i petali dei gigli
chiari come il giorno,
i cespugli di mirto
che come fiumi verdi
sfociano nell'orizzonte.
Quando lei è andata via
la vita mi aveva appena
illuminato il viso.
Ora guardo il mondo
come da un'astronave ma,
questo mio minuscolo niente
non sa più giocare
col niente delle cose.
***
OPERAZIONI MATEMATICHE
E' una vita che addiziono insieme ai giorni
un numero incredibile di cose,
e ho le spalle stanche,
la mente ingombra come un ripostiglio.
E' ora di levare - mi dico - assottigliare,
lasciare finalmente questa stanza senz'aria
dove non so più volare.
Sì, è ora di gettare via tutti i rancori
di quelli che mi hanno arrugginito il cuore,
e i pensieri stonati, i sentimenti storti.
Che mi restino soltanto la poesia
e un amore grande come l'amore,
buono come la luna
che più la divorano le notti dei millenni,
più lievita e cresce come un pane tondo.
Sarò una moltiplicazione
per tutti quelli che vorranno mangiarmi,
sarò mille sorelle e mille amanti,
una galassia di stelle, un labirinto di gioia.
E quando di me resterà l'ultima briciola,
minuscola come l'impossibile,
la dividerò fra i passeri affamati.
Senza peso - finalmente - naufragherò
nel niente dove più non ci sono
il bene e il male e però
dallo spazio - tempo
vi giungeranno ancora
le onde gravitazionali del mio amore.
***
SEPARATI IN CASA
Mi separa da lui un muro così sottile
che il suo respiro giunge al mio orecchio
come il ronzìo ostinato di un insetto.
Lui dorme con la testa rivolta ad Occidente
e nascono dall'osso della sua fronte
le ombre del tramonto che come cieli viola
coprono a lutto le fondamenta.
Io scruto con occhi insonni il Settentrione
e la sua stella colma di tempesta.
Talvolta, al principio del mattino,
s'incrociano i nostri passi sulla soglia,
ma più si fanno i nostri corpi vicini,
più le lingue s'inceppano sopra i sassolini
gettati di traverso dall'orgoglio.
Franca Alaimo da Elogi
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