mercoledì 3 marzo 2021

ELOGI PER UN TEMPO CHE PASSA

 


                                                       E più benedetto quello che verrà...





BENEDETTO SIA IL TEMPO


Benedetto sia il tempo, padre- amico- amante

che mi è rimasto devotamente accanto

anche nelle notti che mi seppellivano

anche nei giorni che troppo vacillavano.

Benedetto il tempo che mi ha cresciuta,

imboccandomi con cucchiaiate di dolore

e che mi ha tenuta stretta anche quando

avrei voluto disperatamente andare.

Che mi ha cullata e avvolta

nelle bende della consolazione,

che mi ha usata fino alla consunzione,

fino a fare della mia pelle

una mappa di costellazioni,

una trama di trine, una lastra sottile

sui fiumi bluastri delle vene.

Quello che adesso mi sbiadisce i capelli

e mi stanca e mi ammacca le ossa.

Benedetto il tempo 

che segue ancora i miei passi

nel viaggio fantasioso e fecondo

della mia vita nella vita del mondo.

E più benedetto quello che verrà

ad insegnarmi l'ultimo commiato

per fare di sé, di me e di tutto il passato

l'effimero canto che si ripete.



                                              ***


SOLA, A QUATTRO ANNI


Da qui vedo i dettagli:

i petali dei gigli

chiari come il giorno,

i cespugli di mirto

che come fiumi verdi

sfociano nell'orizzonte.


Quando lei è andata via

la vita mi aveva appena

illuminato il viso.


Ora guardo il mondo

come da un'astronave ma,

questo mio minuscolo niente

non sa più giocare

col niente delle cose.



                                         ***


OPERAZIONI MATEMATICHE


E' una vita che addiziono insieme ai giorni

un numero incredibile di cose,

e ho le spalle stanche,

la mente ingombra come un ripostiglio.

E' ora di levare - mi dico - assottigliare,

lasciare finalmente questa stanza senz'aria

dove non so più volare.

Sì, è ora di gettare via tutti i rancori

di quelli che mi hanno arrugginito il cuore,

e i pensieri stonati, i sentimenti storti.

Che mi restino soltanto la poesia

e un amore grande come l'amore,

buono come la luna

che più la divorano le notti dei millenni,

più lievita e cresce come un pane tondo.

Sarò una moltiplicazione 

per tutti quelli che vorranno mangiarmi,

sarò mille sorelle e mille amanti,

una galassia di stelle, un labirinto di gioia.

E quando di me resterà l'ultima briciola,

minuscola come l'impossibile,

la dividerò fra i passeri affamati.

Senza peso - finalmente - naufragherò

nel niente dove più non ci sono

il bene e il male e però

dallo spazio - tempo

vi giungeranno ancora

le onde gravitazionali del mio amore.



                                          ***


SEPARATI IN CASA


Mi separa da lui un muro così sottile

che il suo respiro giunge al mio orecchio

come il ronzìo ostinato di un insetto.

Lui dorme con la testa rivolta ad Occidente

e nascono dall'osso della sua fronte

le ombre del tramonto che come cieli viola

coprono a lutto le fondamenta.

Io scruto con occhi insonni il Settentrione

e la sua stella colma di tempesta.

Talvolta, al principio del mattino,

s'incrociano i nostri passi sulla soglia,

ma più si fanno i nostri corpi vicini,

più le lingue s'inceppano sopra i sassolini

gettati di traverso dall'orgoglio.



                            Franca  Alaimo   da     Elogi



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