Tra il cielo intatto
e questo telo
in pannolenci
caldo stellato
ti accorgi
che la distanza
non è un caso:
hai indovinato
il gancio
che da sotto sporge
e che ci tiene appesi
se il dubbio
culla
la gabbia
come fosse vento
e un canto la copre
la protegge
dal nulla.
***
LO SPARO
Dispersa
ti cerco.
Sono un'oscuro
stormo
che s'alza
dal campo.
Sii vero.
Allarga le chiome
ch'io possa
riunire i miei nomi
sostare.
Ma è in basso
il raccolto
e il tuo spazio una sfida.
Con l'ombra
dilati
quel pezzo di terra
che invita
al furto.
E' colpa o destino
tornare insaziata
tra l'erba sottile
scacciata
in eterno
da uno spettro
un fucile?
***
WAR HORSE
Terra brulla
una volta campo
di solchi e sementi
vuoto di mezzo
che fosti tempo
di attesa leggera
adesso ti apri
alla tregua
di un gesto.
Tra le nostre opposte
trincee
impigliato
nel filo spinato
un cavallo
senza padroni.
La schiena madida
il ricordo
come indomito istinto.
Le narici fiutano
chi sembra
scordare i confini.
Delle tue ombre
spingine una
al centro
del tuo fuoco sospeso
io manderò la mia
a liberare
quel fascio di muscoli
il grido la ferita
che chiede
alle mani di entrambi
di riconoscersi
uguali
e cercare tra loro
una fuga infinita.
***
LA VITA PARLA
Amami adesso
che ho frutti incerti
in grembo, nella voce
il tempo
e tegole sconnesse
tra questo letto e il cielo.
Ogni notte
ti asciugo la fronte
e raccolgo di te
quello che si era sparso.
Ma tu non volermi
diversa.
Stringi forte
il mio corpo di ore
lucente e cupo
recinto
sotto l'edera e il mirto.
( Su me
spunta fedele
anche colei che credi
mi sia ostile ).
***
ANNIVERSARIO
Quando è sera
non so dire
quale vento spinga
l'infuocata verticale
a sfidare
la dimenticanza.
Fedeli
si allacciano i confini
tra dodici torri
costiere.
Dodici altalene
disadorne
inconfessabili.
Dodici fiamme.
Ma nel vivo
di ogni fiamma
due stoppini:
l'invisibile
intrecciato
alla tua carne.
Raffaela Fazio Inediti
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