domenica 14 marzo 2021

POESIA MIGRANTE

 


                                                                      Migranti



    

Tahani Fajer


CASA


- Passami i tuoi pastelli di legno

- Che cosa ne vuoi fare?

- Dipingerò una casa per noi

- E  non vi entrerà la guerra ?

-No... dipingerò un'ottima serratura per la porta.



                                         ***


DESIDERIO


Se mi avessi baciato prima di uscire

non sarebbero passati tutti questi aerei

sopra le nostre teste.

Se tu non mi avessi lasciato " Fairuz"

sul balcone

non avrebbe trovato la nostra casa

quel missile

se tu avessi dimenticato il tuo desiderio

sul tavolo quella sera

la guerra non avrebbe dato un calcio

sul mio fianco crudo.



                                               ***


Wafai Laila


FREDDO


Triste come un salice tremante

Triste come una spiaggia buia

Triste come una voce che si spezza in lontananza

Triste come una vedova

Come una patria su cui si sono avventate le sue ingannevoli minoranze

Triste... ed è pesante questa esistenza

Ci fosse un cappotto per occultarmi

Ci fosse un inverno in cui celarmi!



                                          ***


Mahmoud  Darwish


PENSA AGLI ALTRI


Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,

non dimenticare il cibo delle colombe.

Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri,

non  dimenticare coloro che chiedono la pace.

Mentre paghi la bolletta dell'acqua, pensa agli altri,

coloro che mungono le nuvole.

Mentre stai per tornare a casa - casa tua - pensa agli altri,

non dimenticare i popoli delle tende.

Mentre dormi contando i pianeti, pensa agli altri,

coloro che non trovano un posto dove dormire.

Mentre liberi te stesso con metafore, pensa agli altri,

a coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.

Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,

e di' : magari fossi una candela in mezzo al buio.



                                        ***


Hassan Blasim


UN RIFUGIATO IN QUEL PARADISO CHE E' L' EUROPA


Sfuggi alla morte.

Alla frontiera ti picchiano.

Nei giornali razzisti ti insultano.

Alla televisione analizzano il corpo del tuo bambino morto.

Si riuniscono e discutono il tuo passato e il tuo futuro.

Nei loro disegni ti rappresentano mentre anneghi.

Ti mettono nei loro musei e applaudono.

Decidono di smettere di picchiarti e organizzano un'unità militare per affrontarti.

Gli accademici ricevono borse di studio e finanziamenti per fare ricerche sul tuo corpo e sulla tua anima.

I  politici bevono vino rosso alla riunione d'emergenza per discutere il tuo destino.

Studiano la storia alla ricerca di una risposta per tua figlia che sta morendo di freddo nella foresta.

Versano lacrime di coccodrillo sul tuo dolore.

Formano cortei contro te e costruiscono muri.

Gli attivisti verdi mettono tue fotografie per strada.

Altri seduti sul divano commentano stanchi la tua foto su Facebook e poi vanno a dormire.

Ti spogliano della tua umanità in dibattiti che sono arguti e affilati come coltelli.

Oggi scrivono di te e poi, con la gomma da cancellare dell'egoismo, ti fanno sparire la mattina dopo.

Si aspettano di imbattersi nella propria umanità attraverso la tua tragedia.

Ti ammettono dentro il loro paradiso, poi ti frustano giorno e notte col loro orrore per i tuoi occhi, raggianti di paura e di speranza.

Il passato va a dormire e si sveglia in te.

Il presente ti avvolge.

Produci figli e invecchi.

Poi muori.




         Dall' Antologia poetica  Muovi menti, segnali da un mondo viandante                 



2 commenti:

  1. E' sempre bene tenere viva l'attenzione ( anche attraverso la poesia ) per tutte le persone che cercano di salvare la vita propria e dei familiari scappando da guerre, fame e persecuzioni, in qualsiasi parte del mondo...
    E non è una forma di buonismo , ma di giustizia.

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