David Maria Turoldo
Miei versi dettati
dalle pietre, dal volto
arso delle case
non mi date riposo.
Un Dio troppo squallido
tengo in cuore
e queste parole
non attenuano
il sole che continua ad ardere
senza pietà.
***
MENTRE IL TRENO...
e lassù restano le piante
miti, e la fontana
amica, e le pietre vive
e non immemori.
Lassù resta il ricordo
della mia fuga e del mio
solitario pianto.
Mentre il treno mi trascina
verso la città;
ma io serberò a lungo le parole
delle insensate cose.
***
SOLA CETRA
Sento che forse i miei occhi
sono estinti dalla troppa luce
e dal troppo fissare il sole;
il cielo è alto. Sento
d'essere divenuto un cieco
che si muove per istinto
lungo deserte strade.
E il cuore, sola cetra
capace d'illudermi ancora.
***
IO NON HO MANI
Io non ho mani
che mi accarezzino il volto,
( duro è l'ufficio
di queste parole
che non conoscono amori )
non so le dolcezze
dei vostri abbandoni :
ho dovuto essere
custode
della vostra solitudine :
sono
salvatore
di ore perdute.
***
Non per me il pulito verso.
Uno scabro sasso la parola
nelle mie mani.
Intanto che gli affetti dissepolti
marciscono come foglie staccate
dalla pianta.
Questi miei giorni vuoti di pudore,
i miei canti senza note
la verità senza amore.
David Maria Turoldo da O sensi miei...
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