Giovanni Antonio Burrini - Mercurio
Seguimi in questo rischio di passi silenziosi
con solo nelle orecchie lo scalpiccìo del sangue.
Ho bisogno che siano sigilli di fiducia.
O forse calpesti per negare? Non vedo le mie orme,
non è permesso. Dimmi : ti aiutano ad andare?
O sono una bara soffice in copie troppo fragili?
Dimmi che lancerai un cappio esangue di parole
che io proceda sicuro dentro te;
se mi fermassi, tu tratterresti la distanza
nel piegarsi del sentiero?
E tu mi rendi più solo in questo misurarci.
Non sono l'uomo da cui nascesti,
tu, non più rifugio; però rimani - nell'andare -
il recinto a cui mi lego.
Ti allevia questo? O confonde il tuo avanzare?
Con me porto la gioia in frantumi inaspettati,
porto via i sorrisi che ho riposto nello zaino.
Mi sono incaricato anche dei tuoi, rovistando nel ricordo.
Non li ho rubati, li serbo per la sosta.
Ci sei ancora? Ti percepisco dentro la mia pelle
e questo non permette di distinguerci.
Meglio nascondermi nel prossimo turbarsi del sentiero:
il tuo seguire diverrà così un precedermi.
Con davanti una vita vuota di tracce,
confuso dalle cose che hai perduto,
forse ti volterai, Hermes.
Sandro Pecchiari da Scripta non manent
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