mercoledì 16 giugno 2021

LA VERGOGNA DEI SANI

 



                                  Gerrit Ludens - Sutura di una ferita minore presso un barbiere





DAL DOTTOR LATREMOLIERE A ANTONIN ARTAUD


30 Gennaio 1945

(...) Carissimo monsieur Artaud,

concordo con voi nell'esecrare l'orribile trattamento che è stato inflitto alla vostra mente e al vostro corpo. Ma, come voi sapete, l'uomo è un essere spaventato, oltre che spaventoso. Voi, troppo a lungo, avete retto per lui la visione dell'abisso e vi siete infognato nel problema dell'essere in modo accanito, come un condannato al rogo - ripeto le vostre parole - che fa  segni attraverso le fiamme. Ma chi, fra i testimoni - non parlo dei carnefici che hanno acceso il fuoco - sarebbe in grado di spegnere quelle fiamme? Sono felice che oggi siate meno ossessionato dalle congiure e dai deliri di nascita e di morte. Sapete, la società umana, quando non capisce qualcuno dei suoi membri,lo espelle da sé con le peggiori torture. Non paga della morte fisica, esige che rinneghi le pagine e i pensieri che osano metterla in scacco. Nessuno di noi dimentica Giordano Bruno o Giovanna d'Arco: voi stesso lavoraste nel film di Dreyer e certo non per accusare Giovanna, ma per apparire - forse unico - fra quei volti di giudici e di criminali, il giovane pietoso monaco che vigila il dolore dell'eretica. E' quella la mia parte. Come medico e come uomo detesto gli elettroshock e cerco di ridurre il loro numero falsificando le diagnosi. Tuttavia non sono migliore degli altri psichiatri e non mi arrogo il diritto di esserlo. Se è difficile tollerare quanto voi avete tollerato, è anche difficile che si possa ammettere che esista un uomo sulla faccia della terra che abbia fatto soffrire questo a un altro uomo se non per vendicarsi della spinosa sensibilità che voi - e non lui - possedete. Voi siete sceso nella carne del vostro sentire al punto da creare voi stesso i vostri demoni. Non è una malattia essere scesi all'inferno col vostro coraggio : ma bisogna ridurvi a bestia in modo che non fosse evidente la realtà : che la vita è fuoco che assorbe la vita e ne fa scempio.

Sono molto lusingato della vostra amicizia e vorrei fare molto di più per voi che non interrompere temporaneamente questi orrendi trattamenti da mattatoio. Ma è già qualcosa - credo - potervi aiutare. Io sono legato alle istituzioni dell'uomo e allo scudo inutile della ragione. Quindi potrò essere con voi solo per pochi attimi, quelli che al poeta sono concessi per impazzire con un amico fedele. Perdiamo la ragione insieme, ma per qualche secondo soltanto, monsieur Artaud. Di più non riesco, ve l'assicuro, e ne provo vergogna come, per la vostra sofferenza, ogni essere che appartiene alla specie umana dovrebbe provare la vergogna dei sani.


Sempre vostro signor de Latremolière. (...)




                                                Marco  Ercolani



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