L'ultimo giorno è il punto focale, è raccogliere tutto...
Questo " Quaderno croato " possiede una complessità e un'ambizione di pensiero e di scrittura davvero degne di attenzione per le ragioni profonde e i movimenti della mente che lo animano.
LAGHI DI PLITVICE
Il primo giorno precipita sempre nello stesso punto
quella rapida che arriva all'incontro
del fiume bianco col fiume nero
e più ci pensiamo pronti e gli occhi scaltri
più gli aggettivi non bastano allo stupore:
il verde spinge al delirio le pupille
le spinge dentro i torrenti lacrimanti accanto ai piedi
nell'oscurità archerotipa degli antri in sequenza
e nelle spelonche verticali scolpite
come da una mano capace di tutto.
Pure da qui sarà passato Giuda
se non proprio quello dalle labbra ardenti
un Giuda qualunque si sarà perso
in questo reticolato mistero del rimorso.
I laghi cascano nei laghi come fruste sui rami cedevoli
scorrono in altre acque e piovono così
eterni
perfettamente indenni.
***
KORNATI
Ti metti a pretesto con l'aria dimessa dell'isola
roccia a picco senza umanità
e pochi cespugli che non vorrebbero essere lì.
Il vento calmo fa poco rumore:
è in silenzio che allunghiamo il braccio
posiamo le mani oltre il blu colato sull'acqua
che ci pesca distratti a pascolare il tempo che resta.
I morti non sono tra noi
non in quest'ora del giorno
quando appaiono lo fanno ai bambini
come amici immaginari con la loro altezza esatta.
Noi pensiamo alla nostra infanzia senza massacri
senza alluvioni o sismi, un gioco o una scommessa era tutto
quello che mocciosi avevamo da perdere.
Eppure questi attorno cresciuti dopo il peggio
sono ciò che l'occhio disconosce
ma la memoria della specie conferma.
Quando smettere di essere tentativi?
***
SPLIT
Non spiega molto dei nodi marinari
l'avvicendarsi dei tramonti al largo di Split
quando il sole si piega all'orizzonte tendendosi per le dita
senza dare punti di decisione.
Tutto si specchia come in un contagio
a cominciare dal mio cognome
per finire col tuo profilo, nonostante sia spaesante
la sbilanciata conoscenza dei fatti.
Non c'è la violenza che speravo
o qualcosa che chiamiamo per abitudine straniero.
Eppure felici
ecco come ci crediamo: felici di netto
in questo plagio impreciso e continuo degli sguardi
capaci da qui di provare a richiamare l'umanità intera
all'issarsi di reti e della tradizione
che mi indichi di tanto e ogni volta è niente.
L'aria sul muro di cinta rifrange
i flutti di vita sul lato dei pianti.
***
PLITVICKAJEZERA
Si rapprendono con lentezza
le foreste dense nel parco di Plitvicka
diga del cielo per questo bacino che attraverso a guado
col mio pallore ridicolo e le gambe indurite ai polpacci
verso la tua felicità slacciata sulle guance
a ruota di quell'incedere veloce che non ti stanca
che ti porta ogni volta alle cime che cerchi
una miccia brillante che detona il mondo.
Cerco nello sguardo un segno
del mio stesso smarrimento o l'avanguardia
di un sentire non ancora collaudato :
a quale forma diresti uguale tutto questo
o almeno simile a qualcosa di già vissuto?
Sarà diverso da adesso ogni vortice dell'acqua
la spossatezza da una rampa di scale
la diffidenza per ogni cosa che nasce liliale
l'ombra attorno che si crede indelebile
e la notte che viene puntuale.
***
L'ultimo giorno in questa parte di Croazia
lo dimentichiamo rovesciato in mezzo
allo spazio spoglio dell'Assunzione:
è il punto focale, è raccogliere tutto.
Vanni Schiavone da Quaderno croato
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