Prego che tu un giorno abbia un sole...
Può risultare una poesia oscura quella di Patrizia Sardisco, ma lo è solo nella misura in cui è necessario : queste poesie provano a rappresentare qualcosa che si presenta in modo enigmatico : la relazione con qualcuno che non è in relazione - o non lo è del tutto. Se si ha presente il modo in cui si manifestano le forme dello spettro autistico - specialmente quelle ad alto funzionamento - si sa anche quanto sia difficile già identificarle come tali, dal momento che l'autismo è un " oggetto" misterioso perfino per la scienza. Ogni volta che fa una diagnosi di autismo, lo psichiatra sta ammettendo una falla nella sua scienza, perché nessuno finora è ancora riuscito ad identificare l'eziologia e la prognosi dei casi di autismo in modo convincente, e tantomeno a fornire una cura. In sostanza, quella dei disturbi di " spettro autistico", è una categoria nosologica quasi vuota, perché comprende sindromi diverse ma con alcuni tratti in comune, di cui si conoscono le manifestazioni esterne ma non le cause o le dinamiche profonde. La poesia dell'autrice comunica questo mistero - che sgomenta - attraverso il manifestarsi di vari campi semantici e il ritmo del loro svelarsi per poi velarsi di nuovo. C'è un'altra dinamica implicata nella poesia, ed è la reazione perturbata del neurotipico di fronte alle epifanie della neurodiversità, o meglio l'effetto disturbante che l'autistico involontariamente provoca - anche a dispetto della sua volontà di comunicare - nel neurotipico e la conseguente reazione disturbata di entrambi. Il linguaggio apparentemente misterioso della poesia, permette di proiettare sul linguaggio stesso quel reciproco e muto osservarsi senza potersi capire: permette quindi di restituire umanità e dignità umana a qualcosa che è al di là delle codificate e convenzionali manifestazioni della nostra " umanità " e di conferirgli una dignità diversa da quella che la società ammette.
" ... lo sgomento
di risuonare io lo stimolo il riflesso
amorfo e vacuo vagone impermalente
per contratto e per diciotto ore
sapermi io uno dei corti e troppi raggi
contingente nelle tua corsa aspecifica
binario transitorio
verso nessuna stella ".
***
" forse colti nel sonno tutti i gesti
ricomporranno armonie più pronte
alla concertata comprensione dei manuali
una lingua universo un'armonia
senza più i connotati
di gravità ".
***
" e se io che dovrei farmi
dissuasore invisibile
abbassare l'offerta
implementare interfacce coniuganti
tra un fuori fosforo e un interno opaco
resto pietra focaia
della tua rabbia ".
***
" prego ma per disobbedienza
che tu un giorno abbia un sole
una stella ignorante sulla faccia
un movimento bene aderente al testo
a cogliere la mano
più dimessa non sacerdotessa
per sé sola ".
***
" l'aggettivo generalizzato
si riferisce alla compromissione
delle diverse aree di sviluppo
il termine pervasivo
dice l'azione penetrante
le invasioni e il sovvertimento
delle prestazioni
e mi domando di quale forza
dovrò farmi fulcro
farmi generalizzata e pervasiva leva
per sollevarti intera _ mente
mondo ".
Patrizia Sardisco da Autism spectrum
L'autismo non lo capisci se non ti tocca da vicino.
E se ti tocca, è come toccare i fili scoperti della corrente elettrica : muori.
frida
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