Volevo essere la rosa di qualcuno...
Quando ero bambina
aprivo la finestra
sporgevo
volevo essere la rosa di qualcuno.
Nell'incavo dell'occhio l'acqua
intingi il dito, dicevano
portalo alla fronte
il triciclo della croce.
Un giorno da questa finestra
cadrà la mia vita
un tonfo lieve di palpebre
la bocca aperta
come alla prima comunione.
***
Tutto barcolla
tutto ha sede nel suo sterminio
come un oboe
spezzato da un ginocchio.
Mentre tu lavi i piatti del tuo regno
l'aria frana nel vento
dalle finestre entra terra.
L' alba è matura
e recisa
nel tuo volto bivacca il mio cuore
si alza in piedi solo per tremare
una candela lo tiene tra le mani
come un labbro in agonia.
***
Dicono che la quasi notte
abbia tempo di fissarti
prima che gli storni avvolgano l'aria
scoprano un décolleté nudo
l'ora senza foulard
il primo amore
il viso di lei un fiore
che la vita stessa
non riesce a strappare.
***
Perché non desiderare
che le cose belle rimangano,
che la farfalla non cada
di sera obliqua sul fiore
o la sera cada sulla farfalla
come una tegola spezzata.
***
Mi tratti come la sabbia
che ha dita piene di conchiglie
come se il mare, dopo quella notte,
avesse abbandonato l'acqua
pietrificata trasparenza
all'altezza del cuore.
Francesca Serragnoli da La quasi notte
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