Il corpo si costituisce
otto ore a notte
e la pena si sconta su un fianco
diventando la metà di un uomo.
E' trapianto la parte mancante
in chi è spezzato dalle onde
e ha per linea di galleggiamento
la cicatrice di uno scudiscio.
***
Sollevare la tapparella
cercando una notizia per risorgere
oltre quel vetro così sottile
che diventa una nuova cute.
Indosso la memoria della pioggia
nella prima volta con la terra:
la paura nella forma pregiata
di non sapere come si ama.
***
Le mani accecate dal sapone
non sanno chi andranno a salvare
se un coltello o una tazza
l'appetito o la pienezza.
Meglio una fitta nell'equilibrio
che la fermezza dell'abbandono
e si deforma lo scolapiatti
per accogliere tutti.
***
Il semaforo ci affianca
e qualcuno si sbircia :
la stessa malattia tra le mani
la stessa solitudine nei sedili.
Poco tempo per sedimentare
scambiando un segno di luce :
il verde riapre la caccia
e il sangue torna una miccia.
***
La bottiglia socchiusa dell'acqua
sul comodino è una Madonna
e attorno il resto della salvezza:
telefono - fazzoletto - pastiglia.
Coricarsi è un pellegrinaggio
chiedendo la grazia del sonno
per smarrirsi nelle coperte
giocando a non esistere.
***
Un rettangolo di cotone
tra il legno e la fame
e nutrirsi senza strozzare con le mani
è ricomparire dalla parte degli uomini.
Due volte in un giorno
la memoria diventa indirizzo
e sono le briciole ai lati dei piatti
il numero civico dei nostri ritorni.
***
Tutte le frasi dette
si radunano alla morte
ed è la classifica dei verbi
a destinare i nostri corpi.
Chi ha soccorso verrò sostenuto
e chi ha aggredito verrà assaltato:
nella lacrima che sigilla la vista
lavorano un ponteggio e una ruspa.
Luca Bresciani da Linea di galleggiamento
Nessun commento:
Posta un commento