Capirai che l'amore era l'unica domanda buona, l'unica risposta giusta...
Io sono l'istrione di Aznavour
e tu già lo sapevi,
lo hai sempre saputo, per istinto
che quel francese parlava
di tuo figlio. E cantamelo ancora
nella voce di chi mi saluta
nel casino degli operai sul tetto.
Canta sempre con la musica
dei piatti nel lavello, la voce
malinconica di casa.
***
Le mani di quelli che ami
sono fontane di luce
le tieni strette come appigli
nelle tempeste e nelle cadute.
Le mani di quelli che ami
sono case dove ripararsi
e tubi e cunicoli e cavi
dove corre l'amore
senza fermarsi e rami
che salgono e bucano
nuvole e stelle, sono pane
e minestre, e voli, navicelle.
Le mani di quelli che ami
neanche la morte
te li toglie dalle mani.
***
Questo cuore aperto
può accogliere di tutto :
vetri di bottiglie, diluvio,
radici di albero, intere autostrade,
colate di cemento, costellazioni.
Ci passi senza abbassare la testa
tu e la morte nera, palafitte,
il crollo di una diga.
Questo cuore che aperto
può tenere tutto, trema
come lavatrice nella furia di centrifuga
ed è qui, è tuo.
***
Come lavo questi piatti
fa' che siano lavati
i rancori passati di Giulia.
Se lavo il coltello togli
dalla sua mente le ferite
familiari, gli sguardi taglienti
che le affondarono nel petto.
Se lavo il bicchiere toglile
la noia bastarda delle attese
la regolarità inutile di un giorno
senza squilli e senza visite.
Se lavo la pentola purifica il cuore
che sia libero da ogni delusione.
E questa parola non resti poesia
ma spacchi il vetro
risalga all'infinito e giunga dritta
al centro dell'universo.
***
Voglio che tu sappia
che non sei qui per caso
e che capiterà sempre più spesso
di salutare le persone che ami
alla stazione, di non rivederle
per settimane e mesi.
Le vedrai cadere
nella voragine dei giorni
e ti verrà da piangere e da maledire,
da spaccare le vetrine.
Ma le distanze sono ponti
non possono dividere noi
che abbiamo raccolto la luce
dal pozzo degli occhi, abbiamo
visitato il tronco rotto della notte.
Voglio che tu sappia
che non sei sola mai
e che in ogni centimetro di vuoto
c'è una festa, una moltitudine
e che ogni sorriso viene
- ricordatelo, mi raccomando -
dalla riserva segreta del bene.
Sappi che ci sarà da domandarsi
il senso di tutto, che alla fine
non ci sarà una vera fine
e capirai che l'amore
era l'unica domanda buona,
l'unica risposta giusta.
Valerio Grutt da Dammi tue notizie e un bacio a tutti
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