sabato 19 giugno 2021

LA NUDA VOCE DI AUGUSTO



                                                                                Tu, voce...




IL BOSCO POSSIBILE


Erano vuoti dentro, gli alberi

del tuo altrove. - Suonavano. flauti cavi -

al transito del vento, gonfiavano

l'aria desiderando la parola.


Stormi di passeri ne hanno abitato

le fronde lucenti. Pigolavano - inconsapevoli

nel chiedere cibo - le nascite nuove.

Ma le notti erano mute, dense di buio.


Non è stato incendio, nessun fuoco

ha bruciato il tuo legno. E' stato il tempo

indecente che ha occluso la vena, se ancora

riascolti l'origine opaca delle tue assenze.



                                         ***


LA PACE FLUVIALE


Attraverso per cronologie la sponda

frastagliata dei tuoi occhi, succhio

il midollo di luce calda che ha vita

oltre la tua pupilla.


Ascolto il nostro scorrere,

ne faccio un piccolo involto

di nascosta leggerezza, un cadeau

per i giorni che mancano.


Vorrei - al fondo - essere tempo

non ancora usato, per immergere

la tua ora nel mio orologio marino.


Ma vivo - più al fondo ancora -

la pace fluviale di un bicchiere meditato

d'assenzio, bevuto quasi insieme.



                                        ***


CASA SACRA


L' anima - tua schiusa - è religione.

Abito una casa sacra, al centro

del Senso. Attraverso le stanze

con passo liturgico di sacerdote

del tuo culto.


Prego con i salmi puri

della nostra scrittura.



                                                 ***


L' ASSENZA DELL' ACQUA


Benedico la tua inondazione, poi

- improvvisa - l'assenza dell'acqua.

Un sole distante si specchia, s'insinua

( comunque ) e risplende, in un sasso

lucente lanciato nell'aria senza ferite.


Affiora

- salata -

la tua

fertilità:

la mia Terra.



                                            ***

RICONOSCIMI


All'estremità nuova del cuore

riconoscimi - dicevo - e tu volavi

come usignolo al nido, agile di suoni.


Ti sei addormentata sul mio petto

colmo di te. Al risveglio hai cantato

il Bene del sonno e della veglia.


Era tempo. Ma oggi non hai sonno.

Sfigurata dall'ansia di raggiungerti, illudi

il tuo bastarti antico, che non sa giocare.



                                           ***


AEROPORTI


Gli aeroporti gocciolano la pioggia

degli addii.


Guardando, non vedi le mani

che salgono la ringhiera del consunto,

del mai più presente.


Non v'è ala d'acciaio che abbia

leggerezza di piuma.




                           Augusto  Pivanti     da      Biografie della nuda voce



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