(...)Nel 1928, quando aveva già settantadue anni, Sigmund Freud ebbe il suo primo cane personale : Lun Yug, detta Lun, una cagnetta chow - chow proveniente forse dall'allevamento della principessa Maria Bonaparte, discendente diretta di Luciano Bonaparte, il fratello più giovane di Napoleone. Prima di diventare lei stessa psicoanalista e amica di famiglia, la principessa era stata paziente di Freud. Amava i Chow Chow, questi cani antichissimi di color arancio che provenivano dalla Cina e le cui origini si fanno risalire all' XI sec. a. C.. I Chow Chow sono legati al loro padrone da grande lealtà e tuttavia sono molto indipendenti, o comunque il loro amore costa più di un pezzo di salsiccia. Lun portò con sé una lettera - ovviamente scritta dalla sua prospettiva; con la famiglia Freud non c'era da stupirsi. Scriveva che era arrivata senza invito, ma che sperava in un affettuoso benvenuto, e che voleva fare soprattutto compagnia a Wolf, perché aveva sentito che era molto solo. A Freud Lun piacque subito, ma purtroppo alla cagnetta fu fatale il fatto che gli essere umani siano - appunto - molto più complicati e faticosi dei cani. Un anno e mezzo dopo l'arrivo di Lun, la famiglia Freud si recò a Berchtesgaden per una vacanza estiva. Insieme a loro c'era anche la grande amica di Anna, Eva Rosenfeld, che a causa della sua depressione era in trattamento da papà Freud, e la nuova conoscenza - che presto avrebbe assunto una connotazione romantico - amorosa - di Anna, Dorothy Burlingham. Schiumante di gelosia, ad un certo momento Eva tornò a Vienna portando con sé - non se ne conosce il motivo - anche Lun. Alla stazione di Salisburgo, la cagnetta strappò il guinzaglio e fu ritrovata dopo alcuni giorni dopo morta fra i binari. (...)
Anja Rutzel da Il cane di Picasso ( e altre storie di amicizia )
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