" Sarà dolce accoglierti
nell'alba, com'è tenero addormentarsi in te.
Mio Bene, Luce, Radice,
Tempo, Volo. Mio Amore ". ( A. P. )
Le avremo ben viste anche queste donne - in sogno o no
ma sempre nei vaghi recinti della notte -
sotto le loro criniere di giumente, focose,
con lunghi occhi teneri dai bagliori di cuoio,
non già la carne quotidiana in svendita alle nuove
macellerie di immagini, che ingurgiti
solo, fra le lenzuola,
ma l'animale sorella che sfugge e s'indovina,
ancora meno distinta dai suoi riccioli, dalle sue trine
di quanto la vaga linea dell'onda sia dalla schiuma,
l'agile fiera di cui tutti vanno a caccia
e che il più armato non raggiunge mai
perché è nascosta più in fondo al suo tesso corpo
ch'egli non può penetrare - se anche ruggisse di vano
trionfo -
perché ella è solamente come la soglia
del suo stesso giardino,
o come un'incrinatura nella notte
incapace di abbatterne il muro, o una tagliola
col sapore di frutto inumidito, solo un frutto,
dotato però di sguardo - e anche di lacrime.
Philippe Jaccottet
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