giovedì 30 gennaio 2020

LA FORZA DEL MALE 2



(…) La compresenza dell'animo umano di BeneMale trova la sua
       esteriorizzazione el conflitto fra Dio e Diavolo, intesi come
      figure simboliche di elementi assoluti. Occorre poi sottolineare
      un elemento fondamentale, ossia il ruolo che riveste il demonio
      rispetto non soltanto al Bene assoluto, ma anche all'umanità
      tutta. Infatti, una caratteristica demoniaca, derivante da una
      competizione indiretta con Dio, è quella di indurre l'uomo in
      tentazione e di allontanarlo da Dio stesso. Il diavolo come
      istigatore rappresenta - dunque - il filo che, attraverso i piaceri
      mondani che egli è in grado di procurare, lo lega all'umanità.
      Questo legame tra l'uomo e il diavolo è, dunque, molto più
      stretto e frequente di quanto si pensi, dal momento che attiene a
      tutta la sfera non soltanto sensuale,ma anche relativa ai diversi
      piaceri che l'uomo può ricavare dal suo permanere sulla terra.
      D'altro canto, l'insoddisfazione spesso derivante dal vivere
      secondo i dettami della religione, soprattutto cristiana, procura
      nell'animo umano un'inquietudine che spinge alla ricerca di
     " altro". Questo altro può trovare la sua realizzazione nei
      meandri del male, o del piacere, o comunque di tutte quelle
      esperienze che potremmo definire " proibite ".
      Dilungarsi sul fascino che emana dal cosiddetti" tabù " sarebbe
 sicuramente dispendioso,ma va tuttavia sottolineato che se proprio
     le normali strade, le procedure convenzionali di conoscenza
   non soddisfano più l'individuo, lì insorge il desiderio di forzare le
     barriere dei dogmi ed esplorare i territori insondabili.
     Questo accade nell'animo umano, nel momento in cui una
     persona vive il confronto con i propri aspetti Ombra, che altro
     non sono se non le cristallizzazioni individuali di un male
     universale nella struttura stessa del creato. Ma quando l'ago
     della bilancia si sposta proprio verso l' Ombra, ossia verso la
     trasgressione, l'oscurità e il perturbante, allora l'uomo avverte
     l'esigenza di difendersi da quella che appare una minaccia al
     proprio equilibrio. In quei momenti, accade di puntare il dito
     contro il demonio, rinvenendo nel suo intervento l'origine delle
     proprie sventure.
     Se la ragione si rivela incapace non tanto di comprendere,
     quanto piuttosto di controllare ciò che accade in natura,
     soprattutto quando gli eventi mostrano delle tracce
  incomprensibili che, proprio per la loro irrazionalità, spaventano,
  allora diviene necessario etichettare tutto ciò come " intervento
  del maligno". L'inquietudine e il turbamento prendono il
  sopravvento. Ma proprio nel momento in cui prende vita questa
  sorta di sconvolgimento interiore, occorre superare le consuete
  credenze cui la ragione solitamente ama fare appello. Bisogna
 scorgere allora nei fenomeni stessi la compresenza di Bene e Male
  e legittimarla in quanto connaturata alla struttura dell'uomo
  come all'assetto del creato, fatto di opposti integratisi, ma pur
  sempre complementari.  (…)



Aldo  Carotenuto  da   La forza del Male ( Senso e valore del mito
di Faust )

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