sabato 11 gennaio 2020

USCITA DI PLANETARIA ( Antologia poetica )


Mi è stata segnalata l'uscita di un' Antologia poetica - dal nome Planetaria , edito dalla Taut Editori - un volume collettivo internazionale che raccoglie 27 poeti nati dopo  il 1985.
Il testo è stato curato da Massimo Dagnino e Alberto Pellegatta.
La presentazione avrà luogo a Milano il 15 Febbraio alle ore 17 presso lo Studio D'arte Del Lauro ( Via Mosè Bianchi, 60 ), per poi proseguire a  Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bookcity etc.

Presento in anteprima, ai lettori del blog, una breve selezione di testi  ( su cui si può esercitare - volendo - un commento ) :



GLI HO CHIESTO DI CONTROLLARE IL TETTO, POI HO PORTATO VIA LA SCALA

Tutta la notte ho goduto della bugia: un po' indisposto, è sul letto, ma manda cari saluti.

Sentivo la sua frustrazione sopra di me, attraverso il soffitto; la sentivo
così forte che era come se il mio petto fosse il tetto e lui fosse intrappolato
dentro di me. Come andremo avanti poi? Ho pensato, come la farò finita?

Non aveva chiesto aiuto. Magari aveva trovato un modo per scendere,
ma ne dubitavo. La cena è stata meravigliosa.
Mentre gli ospiti se ne andavano, ho guardato in su e mi sono resa conto che non c'era la luna.

Brilla, tesoro!Ho sussurrato. E da dietro il comignolo è sorta la sua testina.


         Da un testo in lingua inglese di    Ella  Frears , 1991


                                     ***

Sono arrivato deserto
e me ne vado deserto.
Rigoglioso mi ospitò Marzo
con ami festoni di alloro.
L'amata stringeva i fiori,
la madre allattava il suolo.
- Ora la terra è polvere
incastrata nel peso di ogni passo

                                 
                                  ***

Ormai è colma di gelo, di buio insonne. L'aurora
divora qualche avanzi di muro, inghiotte
coppe intere di calce viva. A poco a poco
screpola i seni della sera incolta, brucia
sputa gusci di lumache secche, si consuma.
Nulla si affretta a restare nel ventre di primavere
morte - soltanto tarli, doglie, rimasugli
vuoti appiccicati alla pelle.


                Poesie  di        Mario  Gennatiempo


                                   ***

Si leva l'angoscia, una freccia ottusa
trafigge entrambe le mele;
la prima si trasmette attraverso il seme,
la seconda vola proprio sul cuore.


                                 ***

Il cuore si sgelerà,
il cuore è come la neve:
nel fuoco non brucia,
nell'acqua non affonda.
Pare freddo,
non scioglie nulla.


                  Da  testi in lingua russa di   Aleksandr Malinin


                                     ***

VARIAZIONI SUL VIAGGIO DEI MAGI DI  T.S. ELIOT

fummo molto insultati nel cammino
e nel deserto ci tiravano le ossa dei cammelli

e la stella cambiava direzione come un pesce
nello  stagno; ma che cerca per noia
non perde coraggio e noi continuammo
e le notti erano umide di pioggia e ci venivano i malanni

bevemmo vino fino a perdere la strada
fino a trovare la cometa nelle pozze
fummo carnali e fummo in vita
( Dio )

un giorno, il giorno meno bello trovammo
il bambino putrefatto
il bambino che salvava nato morto

e scese tanta candida neve, facemmo ritorno

e il dono fu lo spreco e lo spreco fu il dono.


                 Poesia di      Francesco Maria  Tipaldi





                                       ( f. )



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