lunedì 27 gennaio 2020
KAFKA E LA CHIAMATA DEL DAIMON 3
(…) La ricerca di Kafka è la ricerca di questo segreto che deve
essere svelato, dato al mondo. Il terrore della donna del sogno,
le sue angosce, sono simili a quelle di Kafka. Il mistero che ha
a che fare con l' Alterità ,ha a che fare con un passato di cui si
è persa la memoria. Per sapere chi è e chi siano gli altri che
incontra sul suo cammino, Kafka deve aprire quella botola,
scendere nel sotterraneo e guardare quei cadaveri. Deve
incontrare il demone, sfidare la sua legge di silenzio. E' per
questo motivo - allora - che Kafka scrive: i suoi libri sono il
messaggio che lancia al mondo, sperando che riesca a varcare
il cancello, sperando che qualcuno possa leggerlo. Questi testi
a volte oscuri, queste metafore dense nelle quali ciascun
interprete può cogliere una diversa verità, sono la sua
testimonianza, sono quel biglietto che egli forse non ebbe il
tempo di leggere, di elaborare sino in fondo, in maniera da
non restare vittima del suo fantasma. Il Daimon evocato, si
vendicò spietatamente con lo scrittore,procurandogli insonnia,
angoscia e gettando in lui il seme della distruzione, di quella
malattia che chiuse i suoi giorni. La tubercolosi lo colpì alla
laringe e quell'incapacità di comunicare direttamente con l'
Altro si cristallizzò nella degenerazione organica prodotta dal
male : non gli restava che il mezzo scritto. Significativamente
veniva condannato a servirsi unicamente di ciò che per anni
aveva privilegiato quale via per aprirsi alla relazione. Le
ultime comunicazioni dello scrittore furono costituite - infatti -
da biglietti su cui egli annotava i suoi messaggi. (…)
Aldo Carotenuto da La chiamata del Daimon ( Gli orizzonti della verità e dell'amore in Kafka )
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