giovedì 30 gennaio 2020

LA FORZA DEL MALE 1

 
 


(…) Il Male esiste davvero.

      " Il Male sta nel nesso fra la sofferenza e l'intenzione
         consapevole di provocarla " . ( Russell, 1984 )
 
     La fonte del Male diviene, pertanto, attinente alla coscienza
     collettiva dell'universo e si rivela in tutta la sua potenza negli
     eventi storici, superando in confini della coscienza individuale.
     Jung, infatti, asseriva che un tale Male potrebbe chiamarsi
     Diavolo, nel senso che cambiano le metafore nel tempo, ma non
     certo il concetto che le sostiene : la realtà del Male si manifesta
     ovunque, e quello ci cercare di eliminarlo non è che un vano
     tentativo.
     Nel momento in cui si affronta il tema  del Male, e del Diavolo
     di conseguenza, la riflessione si dirige immediatamente alla
     contrapposizione, nonché ad un eventuale  riavvicinamento tra
     la potenza benefica di Dio e la presenza del Male nel mondo.
     In altre parole, sembra esistere una dinamica, che ha poi
     condotto alla formulazione del concetto simbolico del diavolo,in
     base alla quale si sancisce il superamento di uno stato di vita
     precedente che, proprio soppiantando i vecchi ideali, fa di
     questi ultimi l'incarnazione del Male. E' il caso - questo - dell'
     avvento di un nuovo credo religioso che, contrapponendosi a
     quello precedente, interpreta come figure demoniache, proprio
     quelle stesse che un tempo erano, invece, considerate divine.
     Gli dèi pagani divengono, così, le allegorie di quelle forze
     demoniache che il Cristianesimo combatte. L'origine del diavolo
     si ascrive allora a un generale processo di opposizione
     concernente uno stato culturale passato e uno emergente.
     Anche l'emersione della figura di Mefistofele nel percorso di
     vita di Faust , può rappresentare simbolicamente il punto di
     contrasto tra una dimensione personale anteriore e un nuovo
     assetto emergente della dimensione psichica.
     Nel processo di individuazione illustrato da Jung, che è peraltro
     sovrapponibile alla storia faustiana, l'incontro con le parti
     negative, oscure, inconsce della propria personalità, genera una
     situazione critica e ambivalente. Sancisce - infatti - l'ingresso in
     una fase evolutiva nella quale la struttura precedente non ha
     più una valenza funzionale tale da persistere e dove invece
     nuove istanze muovono per essere sviluppate ed espresse.
     L'incontro con Mefistofele simboleggia dunque la nascita di una
     nuova dimensione spirituale che, proprio di quelle parti Ombra
     tenute nascoste, sente  ora di doversi nutrire.  (…)


Aldo  Carotenuto  da  La forza del Male ( Senso e valore del mito di Faust )

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