venerdì 10 gennaio 2020

LETTERA APERTA A UN APPRENDISTA STREGONE 1

 
 
 

ACULEI NEL RAPPORTO D'AMORE

(…) Ti persuade l'esotismo come " nostalgia del diverso?". Bada
       bene: nostalgia, non attrazione pura e semplice. E neppure
       semplice invidia ( lui ha qualcosa che noi non abbiamo ). Nella
       nostalgia c'è una componente in più : il rimpianto per un bene
       che abbiamo posseduto e che ci è stato tolto. Ci si scopre
       esuli da una patria " sì bella e perduta…" . Naturalmente non
       esuli di seconda o terza, ma di " ennesima " generazione: da
       chissà quanti millenni siamo stati cacciati da quell'Eden
       primario vagheggiato in tanti miti, l'infanzia felice dell' Homo
       Sapiens.
       In pratica sto semplicemente amplificando il mito platonico
     ( citato anche da Jung a proposito a AnimaAnimus ) di un
      ermafroditismo originario, scisso in due sessi diversi nella
      notte dei tempi - unità che anela a ricomporsi con l'amore ( per
      Jung con l'individuazione ): sto amplificando - dicevo - questo
      mito, estendendolo dalla coppia amorosa in cerca di una
      originaria unità perduta ( " Tu mi appartieni ", " Io ti
      appartengo ", " Siamo una cosa sola " ), alla vicenda culturale
      dell'uomo come specie, anche lui in  cerca di una remota,
      primordiale unità.
      E così siamo approdati al rapporto di coppia, che di tutte le
      versioni e varietà del " rapporto con l'altro " si direbbe la più
      universalmente diffusa, non solo tra gli uomini, ma anche fra
      tutte le creature viventi ( mi si dice che persino i batteri " fanno
      sesso" in quanto si scambiano - a due a due - materiale
      genetico).Per quanto riguarda la nostra specie,sarà anche vero
    - come favoleggiava  Shopenhauer - che gli uomini sono come
   "porcospini freddolosi",che se per riscaldarsi si accostano troppo
     l'uno all'altro, si pungono e arretrano, salvo poi avere freddo di
     nuovo, e di nuovo accostarsi e pungersi; ma è difficile negare
     due verità inoppugnabili:la prima è che la nostra specie - come
     del resto altri mammiferi - ha scelto di vivere in comunità a
     costo di pungersi a ogni piè sospinto; la seconda è che, almeno
     nel nostro rapporto d'amore , gli aculei sono retrattili come le
     unghie dei gatti: li sfoderiamo solo quando vogliamo ferire o
     temiamo di essere feriti.  (…)



     Aldo  Carotenuto  da  Lettera aperta a un apprendista stregone


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