lunedì 6 gennaio 2020
AMARE TRADIRE 2
(…) Il tradimento - dunque - si trova sempre sulla nostra strada, e
non solo per annientarci: se il tradimento destabilizza è perché
qualcosa ci ricrei. Al tradimento siamo da sempre gettati. Il
rinnovarsi del miracolo di un Io che scopre se stesso - che
accade a se stesso, scrive Jung - è possibile solo se e quando si
apre una breccia nella linearità del suo tempo e nella
quotidianità delle sue credenze:l'uomo ha bisogno di trascendere
il proprio limite per scoprire nuove origini di se stesso. Freud,
Jung, insieme a Galileo, Bacone, Abelardo o Nietzsche,
perpetrarono il grande tradimento delle regole culturali del loro
tempo, furono trasgressori di un sistema chiuso del sapere che
non consentiva loro più alcuna possibilità di scommessa con se
stessi e soprattutto di scoperta di nuovi assetti dei mondi
sconosciuti in cui l'uomo è calato. Essi pagarono questa
temerarietà spavalda col diventare a loro volta oggetti di
tradimento, ma la Storia e la loro fede li hanno largamente
ricompensati. Il tradimento è in questo senso una negazione di
ciò che esiste, affinché non si cristallizzi, perdendo vita e senso.
Quale senso avrebbe avuto per i nostri progenitori una vicenda
idilliaca protratta nell'eternità di un tempo sempre uguale, se non
la fine dell'umano appena ai suoi albori? Necessariamente non
andò così. Se osserviamo il bambino nel suo primo anno di vita,
lo vediamo ripercorrere le tappe ancestrali dello sviluppo umano,
in quella curiosità irrequieta che si muove tra le cose
familiarizzando, per mezzo di esse, con se stesso, per superarle
verso sempre nuovi traguardi,verso nuovi oggetti che aprano altri
orizzonti di conoscenza, abbandonando a tradendo il vecchio
gioco per il nuovo, le scoperte obsolete per nuove meraviglie.
E' una legge della psiche. Nella logica del tradimento, si esprime
il daimon creatore dell'uomo, la sua ansia di libertà e di
individuazione. (…)
Aldo Carotenuto da Amare Tradire
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