martedì 14 gennaio 2020

COMPASSIONE 1

 
 

" L'affetto dolcissimo della pietà, madre o mantice dell'amore…" ( G. Leopardi )


(…) La compassione: una passione condivisa. Ma anche un patire
       in comune, un patire insieme. Una prossimità all'altro, alla sua
       ferita. La compassione è tuttavia un sentimento raro, perché
       rara è l'esperienza in cui il dolore dell'altro diventa davvero il
       nostro dolore. La parola " compassione " spesso copre, come
      un confortevole velo, un sentire in cui l'attenzione all'altro, alla
      sua pena, si accompagna a un compiacimento del soggetto
      compassionevole, a una silenziosa conferma della sua bontà
      d'animo.
      Accade che il gesto visibile del soccorso possa ferire il pudore
      col quale l'altro ha nascosto la propria sofferenza, sottraendola
      a fatica all'altrui indiscrezione. Accade che la compassione
      possa invadere il doloroso silenzio di chi ha deciso di portare
      su di sé, con dignità, e forse fierezza, il fardello della propria
      pena: essere compassionevoli - come si è detto -in fondo è come
      disprezzare l'altro, non credere alle sue capacità di reggere l'
      afflizione senza il lamento. E accade anche che dalla propria
      quieta soglia si guardi all'affanno dell'altro come si osserva
      dalla sponda il dibattersi del naufrago nelle onde: il sottile,
      inconfessato piacere di trovarsi al sicuro può sovrastare e
      rendere fievole l'ansia per il pericolo in cui si trova l'altro.
      La compassione - come ha scritto qualcuno - è spesso soltanto
      una pacificazione di sé. Può persino essere - la compassione -
      maschera di orgoglio, esibizione della propria sicurezza, delle
      sue salde radici. E' quel che La Fontaine mette in scena nella
      favola La canna e la quercia dove le parole ipocritamente
      compassionevoli del forte albero che invita il cespuglietto di
  canne a crescere all'ombra del suo potente fogliame per potersi meglio difendere dal vento,  ricevono presto una smentita: una
     tempesta impetuosa e violenta sradica la quercia, ma non la
     canna, che sa invece piegarsi, ondeggiando sotto la bufera.(…)



                       Antonio  Prete   da     Compassione

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