domenica 5 gennaio 2020
AMARE TRADIRE 4
(…) Nella vicenda del tradimento, traditore e tradito non
rappresentano che due aspetti di una medesima attesa, così
come nel setting analitico, paziente e analista appaiono
continuamente chiamati a ribaltare le certezze dei loro ruoli
per permettere alle reciproche voci inconsce di emergere in un
dialogo d'anime. Solo così si aiuta il paziente a riconoscere in
sé quell'immagine del " traditore " che, a causa di una
distorsione proiettiva, egli scopre riflessa costantemente sul
volto dell' Altro. In realtà, al di là dei tradimenti vitali che la
vita stessa impone ai suoi figli, è la logica distorta delle nostre
coazioni e delle nostre incapacità a inchiodarci in situazioni
fallimentari e autodistruttive: siamo noi stessi i nostri più
crudeli carnefici. Così il nostro percorso analitico sul
tradimento si apre su un altro registro: quello del tradimento
verso se stessi. Il paziente che giunge in analisi sofferente dei
sintomi più disparati, innanzitutto patisce un tradimento nei
confronti del suo Io più autentico. Ogni persona che soffre,
vive una lacerazione interna tra le sue istanze coscienti e un
nucleo di personalità il quale, bloccato,impedisce di realizzare
tali istanze. Spesso ci si sente dire : " Vorrei svincolarmi dalla
tale situazione, ma non ci riesco ", oppure " Vorrei lavorare,
ma non ce la faccio ". " La coazione a ripetere", questo
meccanismo perverso che Freud analizzò in Al di là del
principio di piacere, significa la costrizione inconscia a cadere
sempre nei medesimi errori, a inscenare ripetutamente un
determinato ruolo, a rivivere con le medesime modalità
rapporti negativi e frustranti. Si procede, per questa perversa
via, in un'esistenza all'insegna del tradimento verso se stessi.
Eppure, come la coazione cela dietro la ripetizione ostinata
della propria morte il desiderio di una vittoria sul proprio
demone interiore, così il tradimento - nella sua essenza -
rappresenta il tentativo di un volo . (…)
Aldo Carotenuto in Amare Tradire
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