lunedì 27 gennaio 2020

KAFKA E LA CHIAMATA DEL DAIMON 2



(…) Nelle sue opere, l'inconscio ha la voce di un deus absconditus
    che da lontano tuona la sua Legge, che da un luogo inaccessibile
    invita a mettersi in cammino, perché l'uomo possa incontrarlo.
    Nel mito greco la Sfinge divora tutti coloro che non sanno
    risolvere i suoi enigmi.Anche in questa ricerca esiste un pericolo
    mortale, perché la verità non vuole essere svelata, il suo segreto
    non può essere infranto, portando alla luce ciò che deve restare
    sepolto nell'oscurità della propria inconsapevolezza. Nel sogno
    di una donna compare un'immagine inquietante: la sognatrice si
    trova nei pressi della casa dell'uomo che ama.Quando ella varca
    il cancello di quella casa, comprende di non poter più uscire. L'
    atmosfera è solenne, come se ci si trovasse in una cattedrale.
    Adesso la donna sa che in quel luogo è custodito un segreto, un
    terribile segreto che ella deve svelare. Ma tutte coloro che hanno
    tentato l'impresa sono state scoperte e uccise. C'è una botola e
    una scala che porta a un sotterraneo buio e umido. Una donna è
    alle prese con un cadavere. Altri, in decomposizione, sono
   nascosti nelle vicinanze del palazzo.Chi ha visto non può lasciare
    vivo quel luogo. La sognatrice invece riesce a scavalcare il
    cancello e a portare fuori un biglietto su cui è scritta la verità.
    Ma non ha il tempo di leggerlo. Sa che può essere scoperta da
    un attimo all'altro e carca di nascondere quel foglio in un luogo
    alto, inaccessibile e insospettabile. Teme però che il mondo non
    lo trovi mai e che il suo messaggio non raggiunga mai il
    destinatario. Il suo sacrificio allor sarà stato vano. La donna
    sente che qualcosa di oscuro la minaccia: nessuno può rivelare
    la verità senza morire. Il terrore la invade, prendendo il volto
    della follìa. E' un terrore di morte, di possessione simile a quella
    diabolica: il volto segreto del fantasma potrebbe distruggerla,
    impadronendosi di lei, della sua ragione.  (…)


Aldo Carotenuto  da  La chiamata del Daimon ( Gli orizzonti della verità e dell'amore in Kafka )


  

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