" Servite Domino in laetitia "
(…)Una quiete trasportata in un grado termicamente più elevato,in
una pianura più ventilata, è la letizia.Che respira anch'essa del
presente: ecco l'oraziano laetus in praesens, colui che sa stare
nel presente e sa temperare le amarezze con un sorriso. Ma c'è
qualcosa, nella letizia, almeno nelle risonanze che il suo arco
semantico ha avuto nei testi medioevali, che va al di là della
sospensione del tragico propria dello stoico, e riguarda una
condizione che è festa interiore, uno stato che non ha neppure
bisogno del sorriso per manifestarsi. Un silenzio delle passioni,
di cui si avverte - in lontananza - il suono.La letizia è come una
luce del sentire. E' Dante che unisce in modo supremo la letizia
con la luce, vede anzi la letizia come il modo d'apparire della
figura nel Paradiso: certo, siamo nella Cantica dove è la
beatitudine che con vari gradi e sempre con pienezza motiva la
letizia. Nella cultura medioevale, accanto alla trasvalutazione
dantesca - sovrumana e abbagliante della letizia - c'è un'altra
memorabile rappresentazione : quella che i Fioretti
attribuiscono a Francesco, quando egli invita frate Leone a
riconoscere " la perfetta letizia" non nella soddisfazione per la
carità compiuta, ma nell'accettazione di ogni sofferenza e
umiliazione subita. La letizia paradisiaca di Dante e la letizia
eroicamente religiosa di Francesco - trionfo di luce da una
parte e dolorosa approssimazione alla sofferenza di Cristo dall'
altra - sono figurazioni estreme di un sentire che ha per
fondamento un sé in grado di sospendere il senso della mancanza.
Una sospensione che non è rimozione della finitudine, ma sua
accettazione serena. La letizia non cancella i sentimenti, infatti
la sua modulazione avrà nella poesia d'amore molti gradi.
Indicando sempre il momento in cui la spina dell'attesa o della
privazione e l'assillo del desiderio lasciano il campo al dominio
di una presenza - di un tempo presente - di una prossimità della
figura amorosa. Analogamente, nel pensiero religioso, una
preghiera pura, libera dalla necessità del soccorso e della
disperazione, è quella che si svolge nella letizia, rispondendo all'
invito del Salmo : " Servite Domino in laetitia " (99, 2 ). (…)
Antonio Prete da Il cielo nascosto ( grammatica dell'interiorità )
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