MOTTETTO 1
Ecco il segno; s'innerva
sul muro che s'indora:
un frastaglio di palma
bruciato dai barbagli dell'aurora.
Il passo che proviene
dalla serra sì lieve,
non è felpato dalla neve, è ancora
tua vita, sangue tuo nelle mie vene.
***
MOTTETTO III
Lo sai: debbo riperderti e non posso.
Come un tiro aggiustato mi sommuove
ogni opera, ogni grido, e anche lo spiro
salino che straripa
dai moli e fa l'oscura primavera
di Sottoripa.
Paese di ferrame e alberature
a selva nella polvere del vespro.
Un ronzìo lungo viene dall'aperto,
strazia com'unghia ai vetri. Cerco il segno
smarrito, il pegno solo ch'ebbi in grazia
da te.
E l'inferno è certo.
***
MOTTETTO IX
Il ramarro, se scocca
sotto la grande fersa
dalle stoppie -
la vela, quando fiotta
e s'abissa al salto
della rocca -
il cannone di mezzodì
più fioco del tuo cuore
e il cronometro se
scatta senza rumore -
...................................
e poi? Luce di lampo
invano può mutarsi in alcunché
di ricco e strano. Altro era il tuo stampo.
Eugenio Montale da Le occasioni
L'opera di Montale, così chiara eppure così profonda, è una lente con cui è anche possibile esaminare la poesia venuta dopo di lui: da una parte, l'estenuazione della Neoavanguardia in arzigogolo, in groviglio di sensi in cui i lettori si rifiutano ormai di mettere gli occhi; dall'altra, l'estenuazione di una poesia popolare, anzi, pop, in cui la semplicità è diventata banale. Vista da qui, la poesia di Montale appare lontana senza rimedio, pure antica, come antiche, e non vecchie, diventano con il tempo tutte le cose belle; appare forse come un geroglifico che ha bisogno di essere di nuovo interpretato.
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RispondiEliminaIl tuo commento è chiarissimo ed esaustivo, poetico q.b. Insomma: un piacere alla lettura.
E' vero: la poesia di Montale è antica, non vecchia, dunque... sempre attuale e coinvolgente .
Non sempre facile all'immediata comprensione ( me ne rendevo conto ieri sera postando i Mottetti) per l'uso personalissimo del lessico ( a volte desueto e mai banale...anzi, potremmo dire il contrario: elitario potrebbe essere? Eccentrico sarebbe troppo?. Ermetico è il termine corrente- Ma questo si sapeva ).
Il risultato - comunque sia - ogni volta mi riempie di sovrumana tenerezza ; è come se mente e cuore si allargassero a dismisura !!1
P.S. Un'impressione molto diversa dalla lettura delle Lettere ( a Clizia , di cui alcune riportate nel sito), non solo perché di un genere letterario diverso : è proprio l'uomo che appare sotto una luce del tutto differente.
Ma questo è un altro discorso.
( E noi non siamo qui a giudicare l'uomo, ma a " vivere" il poeta. O no? )
Sì, l'arte può nascere sia da ciò che consideriamo bene sia da ciò che consideriamo male.
EliminaP.S.: ha degli altri responsori del De Victoria da consigliare e da postare?
Un caro saluto.
Vero, caro amico, l'arte non è soggetta alla morale. ( o dovrei dire alla morale " corrente? ").
RispondiEliminaPer quello che riguarda il brani di De Victoria, un' Ave Maria la posto subito.
Avrei anche un Requiem e una serie di Mottetti ad una sola voce che sono molto lunghi ( entrambi durano più di un'ora ) ma che ( a detta degli esperti ) dovrebbero lasciare a bocca aperta!
A quello che mi risulta tuttavia, mi sembra che - facendo ricerca su you tube - si possono trovare buoni brani di questo autore.
Contraccambio i saluti.