lunedì 5 luglio 2021

LA POESIA DEL CARDELLINO




                                                          Carel Fabritius  -  Il cardellino




STORIA DEL CARDELLINO


Ti ho baciato il viso solo una volta

- nonostante tutti gli scongiuri -

con il sole che puntava il luogo in cui vagavo zitta

davanti alle lenzuola lavate con lacrime dei miei occhi

aria fresca per il tuo libro messo a dormire sul mio petto

poi tornando ho baciato il tuo viso ancora una volta.


Conosci i cardellini?

ce n'è uno nella mia stanza, canta incessantemente

mangia i semi dai miei occhi

beve acqua nel palmo della mia mano

vieni, dico

schiacciamo insieme la solitudine di questi parchi gioco

tagliamo insieme il gelo nero di questa terra straniera

il cardellino non mi ascolta mai, canta anche senza respirare

canta come vuote altalene

canta come scivoli arrugginiti

canta come i bambini cresciuti nella mia testa.


Dico che l'uomo cambia se ama

il sole splende se osiamo bruciare

il vento si fa silenzio se gli andiamo contro

vieni, dico

lasciamo questo luogo d'inverno per abbracciare la primavera

il cardellino inizia a cantare più forte.

Lasciami tagliare i capelli per tesserne una gabbia,

il cardellino vola intorno senza tregua

basta con questo nomadismo, con questo capogiro

il cardellino non si ferma mai, non si posa nemmeno una volta sulla mia spalla.

Sto sognando una casa

mentre il cardellino spicca il volo tracciando un arco dalla terra al cielo

una casa con il basilico in tavola e la brezza alla finestra

una casa con i colori della mia terra in primavera

quando finalmente il cardellino si stanca e mi si avvicina all'improvviso

lo prendo e lo bacio solo una volta

aspetto che un giorno rivolga il volto di nuovo a me.



                          Mehves   Demirer          Inedito



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