sabato 17 luglio 2021

LA TESA FUNE ROSSA DELL'AMORE ( Madri e figlie ) 3

 

SALMO AI LIQUAMI

( Traduzione di B. Porster )                          per mia madre


Non ho mai capito del tutto

il tuo sistema idraulico -

quale cisterna rombante nutre

la tua padronanza di te,

quale tortuosa spirale di tubi

fa da sifone per il tuo sangue

che sicuramente sorge - irrequieto -

dietro le palpebre chiuse, di notte;

come fai a domare i torrenti

dell'anarchia battente,

a trasformarli in maree che nuotano,

con immagini fangose,

nei tuoi occhi.


E ancora mi rimane un mistero

come avrai permesso che una fragile bolla

di infida speranza, in technicolor,

esplodesse

nello schiamazzo fiammeggiante

di una nuova vita,

con la tua decisione terrificante

di lasciar cadere

la scelta della disperazione.


                                         Arundhathi  Subramaniam


                                                ***


IL LAMENTO DI DEMETRA

( Traduzione di A.M. Robustelli )


Niente può consolarmi. Puoi portare la seta

per far sospirare la pelle, distribuire rose gialle

alla maniera di dignitari stagionati.

Puoi continuare a dirmi

che sono insopportabile ( e questo lo so)

pure, niente trasforma l'oro in grano,

niente è dolce per il dente che va in pezzi.


Non chiederò l'impossibile;

e impara a camminare camminando.

Col tempo dimenticherò questo vuoto traboccante;

posso ancora ridere,

forse, di un uccello che abbandona il nido -

ma non sarà la felicità,

quella l'ho conosciuta.


                                        Rita  Dove


                                            ***


CONFESSIONI

( Traduzione di F. Mormile )


Non mi commiserate:

ero troppo pigra per andare

di sopra

a rimboccare le coperte di notte.


Quando le spazzolavo i capelli

tiravo forte

apposta.


E sempre -

il lamentoso

margine tagliente

sul bordo

del cucchiaio

del mio dare.


                                          Katleen  Sheeder  Bonanno


                                                    ***


CIRCO DI FAMIGLIA

( Traduzione di F. Mormile )


Papi gonfia i muscoli. I suoi bottoni

tintinnano. Il vello del torace spunta fuori

dalla canottiera. Io siedo muta quando colpisce mamma.


Mamma si accascia sulla sedia. Con gli occhi

chiama la sua artista in erba, la sua spalla di scena,

il suo puntello. Resto ferma in lustrini e calzamaglia.


Faccio a papi gli occhi dolci; il tip tap,

la spaccata. Quando il bolo isterico

mi cresce in gola, inghiottisco la lingua.


                                  Dorothy Molloy


                                            ***


VOCE DELLA FIGLIA NON VOLUTA

(Traduzione di P. Splendore )


Madre, sono quella

che hai mandato via

quando il dottore ti ha detto

che ero

femmina - Alla fine hanno dovuto

farmi un'iniezione per uccidermi.

Prima di morire ho sentito

il traffico che scorre di fuori, la fanghiglia

del monsone, il vento che soffiava cupo

sulla tua amata Bombay -

avrei potuto afferrare il neon azzurro

che nessuno voleva.


Nessuno ha voluto

toccarmi - se non dopo nella sala dell'autopsia

quando furono certi che la mia bocca non avrebbe chiesto

niente - e la mia testa poté essere misurata

piegata e sezionata.

Sembravo un melograno spaccato.

Il frutto che non hai mai toccato.

Madre, sono quella che hai mandato via

quando il dottore ti ha detto

che ero femmina - la tua seconda figlia.


Più tardi, appena hai potuto

ti sei messa il sari verde erba -

gli steli arancione dei germogli di parijatak

ti brillavano tra i capelli -

Dopo

tutti sorridevano.


Ma ora ti chiedo

di venirmi a cercare, madre,

cercami perché

io non verrò a visitarti nei tuoi sogni.

Cercami, madre, cercami

perché non diventerò un fiore.

Non diventerò una farfalla.


E non sono parte del canto di nessuno.

Cerca, madre,

cerca il posto dove mi hai mandato.

Cerca quello che non si può dire,

il posto giusto che non si può descrivere.

Cercami, madre, perché

non è la " volontà di Dio ".

Cercami, madre, perché

tu hai fatto questo.

Cercami, madre,

perché puzzo di formaldeide -

Puzzo di formaldeide

e però, vorrei che venissi a

cercarmi, madre.


                                         Sujata  Bahatt


La tesa fune rossa dell'amore ( Antologia poetica )

                                      a cura di :


Loredana Magazzeni, Fiorenza Mormile, Brenda Porster, Anna Maria Robustelli.


Introduzione   di   Fiorenza Mormile

Prefazione      di   Silvia Vegetti Finzi 



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