Tutto deve ancora succedere...
CAPO
Quando uno per strada
sente chiamare " Capo! "
e si volta, e si accorge che ce l'hanno
proprio con lui,
gli sembra un onore grande
essere lì presente: uno che passa,
un uomo valido, che può dare una mano
e poi sedersi a tavola, magari
al ristorante, mordere il pane
e ricordarsi il mondo della luna,
dove non si era niente.
***
CANI DI CITTA'
Di colpo, girato l'angolo,
due cani urlano, si avventano
uno sull'altro : due scoppi di spavento
impiccati al collare che li strangola.
Uno sembra che pianga,
mentre sbava con fuori tutti i denti.
Fa il giro largo la gente,
va per le aiuole, nel fango.
Scatta di nuovo il verde,
il giallo, il rosso: passa un mese, un anno,
passa una settimana, passa un'ora.
Io rimango lì impiccato con loro
che non sanno calmarsi, che non sanno
lasciarsi perdere.
***
DI GUARDIA
Mi conoscono bene, hanno ragione:
io sono come un cane,
una di quelle bestie nere che dormono
intorno ai capannoni industriali
e se passi, si avventano di colpo
sulla rete metallica
e più gli dici " buono!" , più si sgolano.
Adesso, chi li consola?
Finché non hai girato l'angolo
gli bolle il sangue. Tirano tutti sordi.
Scoprono i denti, mordono
anche il filo spinato; ma sono gli occhi
che fanno più paura: sereni
e puri come quelli di un neonato
o di una statua.
Hanno imparato il compito: questo recinto
tenerlo sgombro. Sia senso del dovere
o invece solo istinto, non ti commuove
almeno per un attimo
la scena che - loro - sempre, tutta la vita,
li fa smaniare, li esalta,
li avvelena?
Io, per me, lo capisco
meglio di tutti gli altri che ho mai sentito,
questo discorso.
La riconosco bene la voce
fanatica, che sbraita per difendere
- così, alla cieca, per pura gelosia -
l'angolo dove l'hanno incatenata.
Tu non sai che cos'è, stare di guardia,
in ogni odore
sentire una minaccia
a quei tre metri di terreno,
urlare in faccia al mondo intero
fino a perdere il fiato, e non sapere
cosa c'è da salvare, a che cosa
veramente si tiene.
***
RINFRESCO
" Ma goditi un po' al vita !
Sei sempre così serio, così rigido..."
sospira un cadavere, al rinfresco,
versandomi l'aperitivo.
" Perché non provi ad essere più sciolto,
più morbido ?"
Un altro parlava dei nuovi
scenari, di come - presto -
niente sarebbe stato più lo stesso,
e gli brillavano le orbite.
Io sorridevo fino a farmi male,
ma non riuscivo più a nasconderlo
né a me né a loro, che ero troppo piccolo
persino per giocare ai soldatini,
o alle signore.
***
PER STRADA
Se all'angolo una signora
- o magari un vigile -
si volta
con la faccia scavata dalla luce
della bella giornata
e parla - proprio a me,
a me, qui - del rispetto che si è perso
o del caldo che fa,
io mi sento mancare, come un santo
quando sfiora l'eternità.
Sento le piante crescere, sento la terra
girare. Tutto mi sembra forte e chiaro, tutto
deve ancora succedere.
Umberto Fiori da Chiarimenti
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