Sono un picchio che bussa alla tua porta, e tu non sei in casa...
ARS POETICA
Fuma la luna come una sigaretta
appena spenta. Adagiata come neve fuori posto.
Ondeggia la penna sulla pagina come su una tavoletta
Oujia in una notte d'autunno spiritato e non ho alcuna
responsabilità di questi versi e di che cosa
vogliono dire quando parlano della rosa involta
nel proprio guscio finché soffoca
e deve infrangersi per respirare.
***
NELLA POESIA CHE STO ABBOZZANDO
le tue gambe penzolano dal molo.
Il lago è zeppo di ninfee senza fiore.
La riva è una stempiatura che si allarga. Ulula il frumento
a lutto. Il sole riempie i colli. Colli ametista.
Tu abbozzi una poesia e in essa
odoro foglie vecchie, che odorano di vecchi libri
e zucchero. Spine mi si appendono al vestito.
Mi si attaccano alle cuciture.
Io abbozzo una poesia e in essa
tu gioisci come una conchiglia sulla spiaggia,
mentre abbozzi una poesia. In essa ci stringiamo come mani.
Poi io abbozzo una poesia in cui sono
un picchio che bussa alla tua porta
e tu non sei in casa.
***
CUORE NUOVO DI ZECCA
E poi, il mio viso ha accarezzato la sua mano.
Un fruscìo di coperte quando mi sono alzata. Mi ha udito
andar via ma non ha alzato gli occhi. Sono tornata a casa
troppo umiliata per affrontare il mio Dio.
Ho modellato le bambole di carta e le ho
piegate ai fianchi perché sembrassero in preghiera.
La tristezza. La metterò da parte come
una ciocca dietro l'orecchio. Mi serve un po' di tempo
senza la lingua. Senza quello che può dire :
il camino sfrigola più forte quando allungo il naso
per scaldarmi le guance rossogelide.
Come brucia violetto, riccioli di fiamma
come capelli spettinati dal letto.
Guarda! Tutte le punte mi si spezzano.
***
EVIDENTE
Rami come capelli congelati
nell'andirivieni della brezza,l' albero immobile
nel suo abitino trasparente, ci appendo il mio giubbotto
così non prende freddo.
Chiedo se provi rabbia sotto la maschera di legno.
Tendo a presumere
che ciò che penso sia evidente. Se ho cattivi pensieri su qualcuno
lo evito per settimane.
Ho pensato un giorno: " L'orizzonte è un brutto taglio di capelli del cielo",
e me lo sono portato dentro tutto il giorno.
Pesco in un buco del ghiaccio del mio cuore e tu mi porti
un bastone e un'esca. Cerco di aprirne i lucchetti
e tu mi porti una chiave arrugginita. Posso anche non essere
il sé che andavo cercando ma tu mi riconosci ugualmente
come una falena che non trova una fiamma
e gravita attorno alla paralisi di una ruota panoramica.
***
POESIA D' AMORE N. 17
Come gli acquazzoni estivi
tu riporti l'estasi nella mia tristezza.
Cadono spiccioli di pioggia da torri
invisibili sopra le corolle.
Porterò il lutto se dovessero affogare, gialle e rosa
pensate per le api, le farfalle, i becchi, non per me.
Porterò il lutto per queste spirali di perle aperte come mani
a cui è negato il dono di afferrare. Sono bella come loro
per te. qualcun altro lo vedrà.
Molly Kirschner
" Ars poetica, " Nella poesia che sto abbozzando", " Cuore nuovo di zecca" sono apparsi in Hard Proof . " Evidente" e " Poesia d'amore n. 17 " sono ancora inedite.
La Kirschner pratica una poesia di metafore molto ingegnose e di giovane saggezza. Nell'originale inglese si può gustare meglio il suo verso, a volte, come è inevitabile, non reso appieno o, all'opposto, reso troppo dalla traduzione.
RispondiEliminaGrazie Frida per i confetti che ogni giorno ci apparecchi.
Ahimé le traduzioni spesso non rendono del tutto la bellezza o l'originalità di un testo, un po' perché ( e non è un parere solo mio ) per rendere al meglio il testo poetico di un autore straniero non basta essere buoni traduttori: occorre essere poeti ed entrare nell'anima dell'autore originale. Un po' penso che sia inevitabile: la lingua è comunque diversa e il lessico, con le sue peculiari sonorità è fondamentale ( non dico tanto per il comprendere il contenuto ) quanto per rendere l'atmosfera di una lirica.
RispondiEliminaGrazie per il commento.