mercoledì 7 luglio 2021

L' ARS POETICA DI MOLLY

 


                             Sono un picchio che bussa alla tua porta, e tu non sei in casa...




ARS POETICA


Fuma la luna come una sigaretta

appena spenta. Adagiata come neve fuori posto.


Ondeggia la penna sulla pagina come su una tavoletta

Oujia in una notte d'autunno spiritato e non ho alcuna

responsabilità di questi versi e di che cosa


vogliono dire quando parlano della rosa involta

nel proprio guscio finché soffoca

e deve infrangersi per respirare.



                                                ***


NELLA POESIA CHE STO ABBOZZANDO


le tue gambe penzolano dal molo.

Il lago è zeppo di ninfee senza fiore.


La riva è una stempiatura che si allarga. Ulula il frumento

a lutto. Il sole riempie i colli. Colli ametista.


Tu abbozzi una poesia e in essa

odoro foglie vecchie, che odorano di vecchi libri


e zucchero. Spine mi si appendono al vestito.

Mi si attaccano alle cuciture.


Io abbozzo una poesia e in essa

tu gioisci come una conchiglia sulla spiaggia,


mentre abbozzi una poesia. In essa ci stringiamo come mani.

Poi io abbozzo una poesia in cui sono


un picchio che bussa alla tua porta

e tu non sei in casa.



                                                         ***


CUORE NUOVO DI ZECCA


E poi, il mio viso ha accarezzato la sua mano.

Un fruscìo di coperte quando mi sono alzata. Mi ha udito

andar via ma non ha alzato gli occhi. Sono tornata a casa

troppo umiliata per affrontare il mio Dio.


Ho modellato le bambole di carta e le ho

piegate ai fianchi perché sembrassero in preghiera.

La tristezza. La metterò da parte come

una ciocca dietro l'orecchio. Mi serve un po' di tempo

senza la lingua. Senza quello che può dire :

il camino sfrigola più forte quando allungo il naso

per scaldarmi le guance rossogelide.

Come brucia violetto, riccioli di fiamma

come capelli spettinati dal letto.

Guarda! Tutte le punte mi si spezzano.



                                                  ***


EVIDENTE


Rami come capelli congelati

nell'andirivieni della brezza,l' albero immobile

nel suo abitino trasparente, ci appendo il mio giubbotto

così non prende freddo.


Chiedo se provi rabbia sotto la maschera di legno.

Tendo a presumere

che ciò che penso sia evidente. Se ho cattivi pensieri su qualcuno

lo evito per settimane.


Ho pensato un giorno: " L'orizzonte è un brutto taglio di capelli del cielo",

e me lo sono portato dentro tutto il giorno.


Pesco in un buco del ghiaccio del mio cuore e tu mi porti

un bastone e un'esca. Cerco di aprirne i lucchetti

e tu mi porti una chiave arrugginita. Posso anche non essere


il sé che andavo cercando ma tu mi riconosci ugualmente

come una falena che non trova una fiamma

e gravita attorno alla paralisi di una ruota panoramica.



                                                ***


POESIA D' AMORE N. 17


Come gli acquazzoni estivi

tu riporti l'estasi nella mia tristezza.


Cadono spiccioli di pioggia da torri

invisibili sopra le corolle.


Porterò il lutto se dovessero affogare, gialle e rosa

pensate per le api, le farfalle, i becchi, non per me.


Porterò il lutto per queste spirali di perle aperte come mani

a cui è negato il dono di afferrare. Sono bella come loro


per te. qualcun altro lo vedrà.



                      Molly  Kirschner



" Ars poetica, " Nella poesia che sto abbozzando", " Cuore nuovo di zecca"  sono apparsi in Hard Proof . " Evidente" e " Poesia d'amore n. 17 " sono ancora inedite.



2 commenti:

  1. La Kirschner pratica una poesia di metafore molto ingegnose e di giovane saggezza. Nell'originale inglese si può gustare meglio il suo verso, a volte, come è inevitabile, non reso appieno o, all'opposto, reso troppo dalla traduzione.
    Grazie Frida per i confetti che ogni giorno ci apparecchi.

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  2. Ahimé le traduzioni spesso non rendono del tutto la bellezza o l'originalità di un testo, un po' perché ( e non è un parere solo mio ) per rendere al meglio il testo poetico di un autore straniero non basta essere buoni traduttori: occorre essere poeti ed entrare nell'anima dell'autore originale. Un po' penso che sia inevitabile: la lingua è comunque diversa e il lessico, con le sue peculiari sonorità è fondamentale ( non dico tanto per il comprendere il contenuto ) quanto per rendere l'atmosfera di una lirica.

    Grazie per il commento.

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