Non so darti lezioni su come si soffre
garbatamente sul filo del mondo,
questa è roba da equilibristi,
barcollo da sempre. Cosa posso offrirti?
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L'ospedale è elastico,
a prova di immaginazione,
supporta insanie,
applica suture,
satura i colori, il tempo.
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Ogni giorno siamo sempre più creativi
nell'inventarci miracoli, nel trovare scuse
per tirare avanti, nel fingerci interi.
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Non sono capace di devozione.
Se vuoi - però - so trovarti
i difetti migliori, quei pregi
presentabili che non destano invidia.
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I ricordi non hanno sangue,
muscoli, odore. Non puoi stringerli,
succhiarli, sono coperte fatte di niente.
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LUCE
Non c'è una sua versione
in polvere o in pillole,
ma se tocchi i bordi del letto
puoi sentirne il labile segno tattile.
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La malattia ti ha reso gentile,
fai il galantuomo con le infermiere,
vorresti mettere la firma;
il foglio non si trova.
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La notte è davanti
e alle spalle
sempre
in agguato.
Non puoi grattarla via,
a ottant'anni dovresti saperlo.
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Ricordo il bianco dei locali,
l'odore infetto dei disinfettanti,
la Madonnina e al suo fianco una rosa.
Ricordo il disgusto, il frutto offerto
che non ho raccolto.
Luigi Carotenuto da Krankenhaus
Tra le voci nuove, sicuramente una delle più intense (l'argomento, è vero, si presta...) e nondimeno controllatissima. Grazie.
RispondiEliminaMi piace molto lo stile scarno e asciutto di questo autore e il modo sobrio di trattare un argomento che tutti ( chi più chi meno ) abbiamo ( purtroppo ) avuto modo di sperimentare nella sua drammaticità...
RispondiEliminaRiferisco una nota particolare: il poeta si trovava in un locale pubblico nei pressi dell'ospedale dove era ricoverato il padre per una frattura al femore; avendo saputo che " ospedale" in tedesco si dice " krankenhaus ", trovò che il vocabolo fosse quasi onomatopeico ( krank... dà appunto l'idea del rumore di ossa che si rompono ), e tanto gli piacque che decise di intitolare in questo modo la raccolta poetica sull'argomento ( e ben fece... secondo me...).
Questi versi mi confermano nell'idea che l'arte migliore è quella ottenuta per sottrazione, cioè per scelte stilistiche che, fra tutte le possibilità, ne escludano la maggior parte. Per lasciarne poche, chiare e bene in evidenza.
RispondiEliminaMessaggio un po' cifrato, ma intuibile ( sarebbe necessario un discorso molto più lungo e circostanziato se volessimo entrare nel dettaglio, ma temo che il risultato diventi poi solo per " addetti ai lavori..." ).
RispondiEliminaGrazie per il passaggio e per il contributo .