AUTORITRATTO
Un perenne sognare
colmo d'un tracimare dolcissimo di vita
incessante, con paurosi dolori dentro l'anima.
Divampa, brucia, sviluppandosi a conflitto -
spasmo del cuore.
Ponderare - follemente vivo di voglia eccitata.
Insensato è il torrente del pensare,
impotente a porgere pensieri.
Parli la lingua del creatore ed offra!
Demoni ! rompete questa furia !
La vostra lingua - i vostri segni - il vostro potere.
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SCHIZZO PER UN AUTORITRATTO
In me scorre antico sangue tedesco e spesso sento in me la natura degli avi. Pronipote del consigliere di giustizia Friedrich Karl Schiele, sono nato il 12 giugno 1890 a Tulin sul Danubio, da padre viennese e madre di Krumau. Da paesaggi pianeggianti con viali primaverili e da furiose tempeste ho assorbito le impressioni dell'infanzia che si perpetuano nell'immaginario . In quei primi giorni era come se già sentissi o odorassi i fiori prodigiosi, i giardini muti, gli uccelli nei cui occhi lucenti mi vedevo rispecchiato in sfumature rosa. Spesso mi si inumidivano gli occhi all'arrivo dell'autunno. Quand'era primavera sognavo la musica universale della vita, poi mi rallegravo della splendida estate e ridevo, immaginando il bianco inverno nel suo pieno fulgore. Fino ad allora vissi felice, in una felicità mutevole, ora serena ora malinconica, poi iniziarono i giorni del dovere e le scuole senza vita. Giunsi in città sconfinate che sembravano morte e mi compiansi. In quel tempo assistetti alla morte di mio padre. I miei rozzi insegnanti mi furono sempre nemici. Loro - e gli altri - non mi capivano. Il senso più alto è quello della religione e dell'arte.La natura è funzione, ma Dio è là, e io lo sento intensamente, con la massima intensità. Credo che non esista un'arte " moderna", che non conosce interruzioni.
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AUTORITRATTO
Io sono ogni cosa allo stesso tempo, ma non farò mai ogni cosa nello stesso tempo.
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Io esisto per me e per coloro ai quali l'inestinguibile sete di libertà che ho in me dona tutto, ed esisto anche per tutti, perché amo - anch'io amo - tutti. Sono il più nobile tra gli spiriti nobili - e quello che più ricambia tra chi ricambia. Sono un essere umano, amo la morte e amo la vita.
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Un eterno sognare colmo dei più dolci eccessi dell'esistenza - irrequieto - con travagli angosciosi, dentro, nell'anima. Divampa, brucia, si accresce dopo la lotta, spasimo del cuore. Ponderare - e la folle esuberanza con eccitato piacere -. Impotente è il rovello del pensiero, inutile giungere all'ispirazione. Parlo la lingua del creatore e offro. Demoni! Spezzate la violenza!
La vostra lingua - il vostro segno - il vostro potere.
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Lassù sulla terra che stormisce circondata da ampi boschi, cammina lentamente alto e bianco l'uomo entro un vapore azzurro sempre fiutando i bianchi venti del bosco. Attraverso la terra che sa di cantina e ride e piange.
Egon Schiele da Io, eterno fanciullo e Ritratto d'artista
Penso abbia proprio un fuoco dentro, un fuoco che ardendo scalda, ma che ardendo pure consuma.
RispondiEliminaSì, e lo si può notare nei suoi quadri, spesso crudi e impregnati di eros. Dirò di più: prima che Schiele diventasse noto, i suoi quadri si potevano trovare dai rigattieri come " opere" pornografiche.
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