III
Questo è un letto
poggiato su due continenti
qui i respiri si tagliano
a vicenda
si procrea senza semi
sta cambiando il DNA
non c'è più bisogno di corpi
solo le menti ci possono salvare
tutto sta nello stesso pensiero
la fine e l'inizio
qui i fiori crescono
solo nelle fotografie
ora metti sul tavolo
i soldi per l'anima
e prendimi con te.
***
VII
Non piangere
lo sapevamo prima di arrivare
come si sta in questa vita
appena conosciuti ci si lascia
e appena imparato a vivere
si riparte
non piangere
siamo stati fortunati
abbiamo guardato da vicino
nelle nostre anime
quell'infinito dove
sapremo riconoscerci
non piangere
proseguiamo il nostro volo
qui gli antichi si prendono ancora gioco
di noi sai che non so sai che non sai niente
non piangere
anche le dee fanno le guerre
indecise solo tra uccidere o amare.
***
XX
Bruciamo l'agosto
l'erba
la casa dei ricordi
bruciamo tutte le tappe
per arrivare
bruciamo sigarette
amori velocemente
bruciamo neuroni
per svuotare la mente
poi bruciamo anche quel che rimane
bruciamo il mondo in fiamme
bruciamo tutto
siamo vandali noi due
siamo un'orda
pronta ad appendersi
alla stessa corda.
***
XII
Dormiamo su due
continenti diversi
altre e altre mani
ti accarezzano
di notte
ma il dolore degli schiaffi
ricevuti nel collegio dei gesuiti
non passa
ora tutte le madri e le sorelle
che ti mancavano
passano in fila al tuo capezzale
per rimettere a posto
pezzi della tua anima
dalla fotografia il nero
dell'uniforme scolastica
cola sul tappeto da collezione
e copre un po' di vergogna.
***
XVII
Il tuo sguardo albero
rami mi coprono
fanno ombra vitale
occhi forbici pronte
per fare a pezzi
i miei vestiti
ma la seta scivola
nelle tue mani
lascia dietro il fruscio
delle onde
le righe che mi scrivi
d' alto mare
pagine strappate di
un romanzo rosa
letto sotto le coperte
di Oxford
o nelle pause
di matematiche astratte
che preparano al passaggio
di proprietà
la tua tribù francofona
stanco ora
con la sabbia del deserto
negli occhi e
la chiave in mano
non trovi porte
con serrature salde
monta la tua cavalla araba
torna alle foci del Nilo
per una goccia d'acqua
troverai almeno cento corpi
di donne pronte
adagiate
ad occhi chiusi tu
vedrai il mondo come te l'hanno
insegnato i gesuiti
e tutto tornerà a posto
anche gli ormoni in
tempesta
anche il sangue
che si alza e cade nell'intervallo
come un soldato
nella trincea
combattuto non combattente
confuso tra il fronte che deve difendere
e quello da cui difendersi
la distanza è sicurezza
le parole
incubi in allestimento.
Eliza Macadan da Solo andata. Un poema come d'amore
" Solo andata. Un poema come d'amore " è un poemetto diviso in venti componimenti in cui l'autrice ( rumena ) delinea il percorso di un amore lontano e impossibile : un amore al tempo di Internet, più immaginato e scritto che vissuto. Bruciante, sincero, completamente attuale e attualizzato dalla parola di Eliza Macadan. Un poema che è di una crudezza struggente, scritto in un italiano - ossificato ma non semplificato - e che mostra lucidamente l'intensità e la problematicità sia dei sentimenti messi in campo che del mondo in cui si muovono.
f.
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