sabato 17 luglio 2021

LA TESA FUNE ROSSA DELL'AMORE ( Madri e figlie ) 1

 


                                                       Le figlie coltivano girasoli giganti...



CATRIN

( Traduzione di  F. Mormile )


Ti ricordo, bambina,

mentre in piedi in una calda stanza

bianca guardavo alla finestra

la gente e le auto

avvicendarsi al semaforo.

Ricordo te, il nostro primo

scontro violento, la tesa

fune rossa dell'amore

per cui ci siamo entrambe

battute. Era un vuoto

ambientale quadrato, disinfettato

di disegni o giocattoli. Riempivo

i muri con le mie 

parole, coloravo tutti i quadri nudi

con i teneri cerchi selvaggi

della nostra lotta per diventare

separate. Vogliamo, gridavamo,

essere due, essere noi stesse.

Nessuna delle due ha vinto o perso la lotta

nell'acquario appannato da emozioni

che ci hanno cambiate entrambe. Lotto ancora

per staccarti, mentre te ne stai lì,

coi tuoi capelli bruni,

lunghi, lisci e forti, e col tuo roseo

sguardo di sfida, tirando su

dalla pozza del cuore quella vecchia fune,

che si avvinghia intorno alla mia vita,

trascinando amore e conflitto,

mentre chiedi se puoi pattinare

nel buio, per un'ora in più.


                               Gillian  Clarke



                                            ***


MIA FIGLIA A 14 ANNI, IL BALLO DI NATALE, 1981

( Traduzione di L. Magazzeni )


Col panico in viso, scrivi le domande

da fargli. Quando lui arriva,

sei serena, senza tradire

la paura. Quanto sei diversa da me.

Dopo il ballo,

vedo la tua felicità; ti tiene

la mano. Anche se parli appena,

il tuo corpo pulsa messaggi che so leggere


anche troppo bene. Ti dà il bacio della buona notte,

il suo corpo si muove verso il tuo, e il tuo

risponde. Ho paura, mi mordo

la lingua per timore che salti fuori mia madre


dalla bocca. " Non è timido " dico. Ridacchi,

di nuovo una bimba piccola, ma tu dici che lui

ti ha baciata sulla pista da ballo." Una volta? "

chiedo. " No, molte ".


Guidiamo attraverso strade luccicanti di pioggia

all'una di notte. M i mangio le parole che ardono

di essere dette, sapendo che non devo spezzare il tuo

momento, fragile quanto un uccello di vetro filato,


tu, l'attimo, sul punto di spiccare

il volo, ed io, sulla terra, piena di paura.


                                   Maria Mazziotti Gillian 



                                                   ***


PICCHIETTIO

( Traduzione di A. M. Robustelli )


La tua mano sta spavalda nella mia

nello sforzo di liberarsi come pioggia insistente

e rompere il silenzio in basso -

imprimersi sul terreno fangoso

che ti piace calpestare

mentre metti bisbigli dolci tra di noi

tra le felci, saldi come

echi

fruscianti in lento movimento

come devi tu

nel tuo mondo cavernoso,

perché io ascolti un'ultima volta

e ti guardi


prima di lasciarti andare.


                             Anamaria  Crowe  Serrano



                                                ***


OMBRELLINO VERDE 

( Traduzione di B. Porster )


Dolce bocciolo di carne e capelli

quattordici anni fa mi lacerati in un lampo


ti attaccarono paonazza, urlante al mio seno sinistro.

Più tardi ti sistemavo ancora affamata


tra gomito e polso.

Sognavo di te e di me, costola a costola


nel cesellato grigio d'avorio

che la tua bisnonna


si era portata a nord oltre le colline rosse

come parte della sua dote nuziale.


                                                    *


Nl monolocale sulla 61 esima guardo la tua torsione

d'inguine e cosce, travaglio di ballerina


le dita dei piedi attaccate al pavimento lucido

ginocchia che si dimenano in una piroetta precisa.


Poi ti incurvi in camera tua

e scribacchi bollenti alfabeti


sui margini di

" I loro occhi guardavano Dio ".


Appena fatti i compiti,

mandi messaggi agli amici


chiacchieri dell'ultimo rap

della banda, o della bandana.


                                                   *


Sei tranquilla ora.

Ecco, prendi questo dono


sfronda la seta consumata,

strappa la velina nebulosa.-


E' tutto ciò che ho

quest'umida trapunta


di stanze e balconi,

continenti laceri,


manomessi,

assetati di sangue.


                                                *


Amore mio, piccola fenice.

tua madre il vecchio nido è disfatta.


Vola sul Bronx River,

dà fuoco alla paglia vecchia,


illumina i viali spezzati dal desiderio.

E  sii una ragazza come tante,


nella soffice nebbia e nel sole fiorito,

al margine dei cancelli di pietra,


apri un verde ombrellino

sotto un albero verde.


            Meena  Alexader  ( Per mia figlia Svati Mariam  )



                                      ***


EINE KLEINE NACHTMUSIK

( Traduzione di L.Magazzeni )


Puoi sprangare le porte, persino

inchiavardare l'aria, ma non c'è modo

di tenere a casa le figlie, di notte.

Non importa l'età -

tre o quattro, sei o sette -

un tornado le scaglia sul sentiero

e le rapisce.

Le stelle brillano metalliche nei loro capelli.

L'oscurità, elegante come

sgocciola nelle loro camicie da notte.

Se le segui lungo il viottolo-

ti trasformi in pietra.


Poi molto dopo mezzanotte

il vento le ributta nell'ingresso

e sopra il pianerottolo

con la sua screpolata tinta verde.

Le camicette si aprono come tendine

sui loro esili seni infantili.


Le figlie coltivano girasoli giganti

nel buio.

I  loro capelli fluttuano verso l'alto

densi come cipressi.


                                Moniza Alvi




      La tesa fune rossa dell'amore ( Antologia poetica )


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