Le figlie coltivano girasoli giganti...
CATRIN
( Traduzione di F. Mormile )
Ti ricordo, bambina,
mentre in piedi in una calda stanza
bianca guardavo alla finestra
la gente e le auto
avvicendarsi al semaforo.
Ricordo te, il nostro primo
scontro violento, la tesa
fune rossa dell'amore
per cui ci siamo entrambe
battute. Era un vuoto
ambientale quadrato, disinfettato
di disegni o giocattoli. Riempivo
i muri con le mie
parole, coloravo tutti i quadri nudi
con i teneri cerchi selvaggi
della nostra lotta per diventare
separate. Vogliamo, gridavamo,
essere due, essere noi stesse.
Nessuna delle due ha vinto o perso la lotta
nell'acquario appannato da emozioni
che ci hanno cambiate entrambe. Lotto ancora
per staccarti, mentre te ne stai lì,
coi tuoi capelli bruni,
lunghi, lisci e forti, e col tuo roseo
sguardo di sfida, tirando su
dalla pozza del cuore quella vecchia fune,
che si avvinghia intorno alla mia vita,
trascinando amore e conflitto,
mentre chiedi se puoi pattinare
nel buio, per un'ora in più.
Gillian Clarke
***
MIA FIGLIA A 14 ANNI, IL BALLO DI NATALE, 1981
( Traduzione di L. Magazzeni )
Col panico in viso, scrivi le domande
da fargli. Quando lui arriva,
sei serena, senza tradire
la paura. Quanto sei diversa da me.
Dopo il ballo,
vedo la tua felicità; ti tiene
la mano. Anche se parli appena,
il tuo corpo pulsa messaggi che so leggere
anche troppo bene. Ti dà il bacio della buona notte,
il suo corpo si muove verso il tuo, e il tuo
risponde. Ho paura, mi mordo
la lingua per timore che salti fuori mia madre
dalla bocca. " Non è timido " dico. Ridacchi,
di nuovo una bimba piccola, ma tu dici che lui
ti ha baciata sulla pista da ballo." Una volta? "
chiedo. " No, molte ".
Guidiamo attraverso strade luccicanti di pioggia
all'una di notte. M i mangio le parole che ardono
di essere dette, sapendo che non devo spezzare il tuo
momento, fragile quanto un uccello di vetro filato,
tu, l'attimo, sul punto di spiccare
il volo, ed io, sulla terra, piena di paura.
Maria Mazziotti Gillian
***
PICCHIETTIO
( Traduzione di A. M. Robustelli )
La tua mano sta spavalda nella mia
nello sforzo di liberarsi come pioggia insistente
e rompere il silenzio in basso -
imprimersi sul terreno fangoso
che ti piace calpestare
mentre metti bisbigli dolci tra di noi
tra le felci, saldi come
echi
fruscianti in lento movimento
come devi tu
nel tuo mondo cavernoso,
perché io ascolti un'ultima volta
e ti guardi
prima di lasciarti andare.
Anamaria Crowe Serrano
***
OMBRELLINO VERDE
( Traduzione di B. Porster )
Dolce bocciolo di carne e capelli
quattordici anni fa mi lacerati in un lampo
ti attaccarono paonazza, urlante al mio seno sinistro.
Più tardi ti sistemavo ancora affamata
tra gomito e polso.
Sognavo di te e di me, costola a costola
nel cesellato grigio d'avorio
che la tua bisnonna
si era portata a nord oltre le colline rosse
come parte della sua dote nuziale.
*
Nl monolocale sulla 61 esima guardo la tua torsione
d'inguine e cosce, travaglio di ballerina
le dita dei piedi attaccate al pavimento lucido
ginocchia che si dimenano in una piroetta precisa.
Poi ti incurvi in camera tua
e scribacchi bollenti alfabeti
sui margini di
" I loro occhi guardavano Dio ".
Appena fatti i compiti,
mandi messaggi agli amici
chiacchieri dell'ultimo rap
della banda, o della bandana.
*
Sei tranquilla ora.
Ecco, prendi questo dono
sfronda la seta consumata,
strappa la velina nebulosa.-
E' tutto ciò che ho
quest'umida trapunta
di stanze e balconi,
continenti laceri,
manomessi,
assetati di sangue.
*
Amore mio, piccola fenice.
tua madre il vecchio nido è disfatta.
Vola sul Bronx River,
dà fuoco alla paglia vecchia,
illumina i viali spezzati dal desiderio.
E sii una ragazza come tante,
nella soffice nebbia e nel sole fiorito,
al margine dei cancelli di pietra,
apri un verde ombrellino
sotto un albero verde.
Meena Alexader ( Per mia figlia Svati Mariam )
***
EINE KLEINE NACHTMUSIK
( Traduzione di L.Magazzeni )
Puoi sprangare le porte, persino
inchiavardare l'aria, ma non c'è modo
di tenere a casa le figlie, di notte.
Non importa l'età -
tre o quattro, sei o sette -
un tornado le scaglia sul sentiero
e le rapisce.
Le stelle brillano metalliche nei loro capelli.
L'oscurità, elegante come
sgocciola nelle loro camicie da notte.
Se le segui lungo il viottolo-
ti trasformi in pietra.
Poi molto dopo mezzanotte
il vento le ributta nell'ingresso
e sopra il pianerottolo
con la sua screpolata tinta verde.
Le camicette si aprono come tendine
sui loro esili seni infantili.
Le figlie coltivano girasoli giganti
nel buio.
I loro capelli fluttuano verso l'alto
densi come cipressi.
Moniza Alvi
La tesa fune rossa dell'amore ( Antologia poetica )
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