sabato 17 luglio 2021

LA TESA FUNE ROSSA DELL'AMORE ( Madri e figlie ) 2

 

IL CORPO DI MIA MADRE

( Traduzione di  B. Porster )


Sia benedetto il corpo di mia madre, il primo canto del suo cuore

che batte e del suo respiro, la sua voce, che sentivo appena,

diventava più forte. Da dentro il suo corpo sentivo quasi ogni parola che diceva-

Dentro quella ragazza andavo in macchina a fare spese e tornavo, i suoi piedi spingevano

i pedali della macchina blu, la sua voce, prima apertura alle fredde mattinate di sole,

la pioggia, il chiaro di luna, le nevicate, i cani...

I suoi reni smisero di funzionare, il grembo dove un tempo abitavo non c'era più.

Il suo giovane corpo stupito mi spinse giù per quel lungo corridoio,

e il mio corpo le face male, lo so - 24 anni. Sono grande abbastanza

per essere la madre di quella ragazza, lisciarle i capelli, guardare dentro i suoi occhi esultanti e impauriti,

le lenzuola macchiate di cioccolata, il cuore in collasso continuo.

E' femmina, avrà detto qualcuno. Mi avrà baciata

con la sua bocca, primo dolore, prima aria,

e presto la bevevo, primo cibo, mangiavo mia madre,

accasciata nella sedia a rotelle, con uno dei miei fratelli che la spinge,

sul prato innevato, gli occhi fissi, la faccia girata da un'altra parte.

Sia benedetto questo corpo che lei ha fatto, le mie gambe lunghe, le sue braccia e le dita lunghe,

la nostra voce dentro la mia gola che vi parla ora.


                                  Marie Howe



                                                  ***


POESIA PER UNA FIGLIA

( Traduzione di L. Magazzeni )


" Sento che sto per farlo"

dissi, scherzando tra le doglie.

L'ostetrica muoveva le spalle

competenti sopra corpulente braccia bianche.

" Cara, non siete voi a farlo,

siamo noi a farvelo fare".

Un giudizio che con gli anni si è dimostrato vero.

Certo non ho mai avuto te


come tu hai ancora me, Caroline.

Perché una madre ha bisogno della figlia?

Spina nel cuore - ostaggio della sorte -

fine della libertà. M a niente è più perfetto

di quel pianto lamentoso, affilato come un rasoio

che consegna una madre al suo bambino.

Si spezza il cordone ombelicale, che teneva

le loro sfere unite. Il figlio,

minuscolo e solo, crea la madre.


La vita di una donna le appartiene

finché non è strappata via

da quel primo, particolare pianto.

Dopo non è più sola

ma una parte delle premesse

di tutto quel che c'è.

Un ramo, una marea... una guerra.

Quando apparteniamo al mondo

diventiamo ciò che siamo.


                                     Anne Stevenson



                                        ***


MEDUSA

( Traduzione di M.T. Carbone )


Al largo di quella lingua di pietre tappabocca,

occhi sospinti da bastoni bianchi,

orecchie a coppa per l'incoerenza del mare,

lente di grazia,


i tuoi scherani

agitano le cellule impazzite all'ombra della mia chiglia,

si fanno largo come cuori,

stigmate rosse dritto in centro,

cavalcando l'onda di ritorno al punto più vicino di partenza,


trascinano i capelli di Gesù.

L' ho scampata? Mi chiedo.

La mia mente ti si avviluppa,

vecchio cordone appiccicoso, cavo atlantico,

che si mantiene - pare - miracolosamente in forma.


In ogni caso, sei sempre lì,

respiro tremulo all'altro capo della mia linea,

curva d'acqua sprizzante

al tocco della mia verga, abbagliante e grata,

che tocca e succhia.


Non ti ho chiamato

non ti ho chiamato affatto.

E tuttavia, tuttavia

hai attraversato il mare fino a me,

grassa e rossa, una placenta

che paralizza lo scalciare degli amanti.

Luce di cobra

spremi il respiro alle campane di sangue

della fucsia. Non respiravo,

morta e senza un soldo,


sovraesposta, come un raggio X.

Ma chi credi di essere?

Un'ostia fa far messa? Una madonnina del pianto?

Non prenderò un boccone dal tuo corpo,

bottiglia dentro cui vivo,


Vaticano funesto.

Mi nausea da morire il sale caldo.

Verdi come eunuchi, i tuoi desideri

sibilano ai miei peccati.

Vai via, tentacolo anguilloso!


Non c'è niente tra noi.


                                         Silvia  Plath


                                                ***


ALL'INIZIO ERA UNA FARFALLA

( Traduzione di F. Mormile )


All'inizio era una farfalla,

mia figlia,

così la sentivo dentro -


Poi si trasformò in un pesce,

nuotava bene fin dal principio -


Ma io mi tengo stretto il primo giorno

che la sentii muoversi,

una piccola farfalla che toccava un fiore dopo l'altro.


                                      Sujata  Bhatt


                                         ***


REFERTO D'AUTOPSIA

(Traduzione di F. Mormile )


Capelli : scuri come boschi

Occhi: teneri

Naso: andino

Denti: bianchi, larghi

Bocca: oh Dio,

che guidi la poesia,

non farmi pensare alla sua bocca,

e come rideva.


Cuore : colmo

Altri organi interni:

tutti perfetti

Causa del decesso:

strangolamento da laccio

Ultima immagine

impressa sulla retina:

qualcuno che voleva che lei

non

raccontasse.


                                      Kathleen  Sheeder Bonanno


                                                     

              La tesa fune rossa dell'amore ( Antologia poetica )



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