martedì 27 luglio 2021

L' INDEX VACUUS DI NANNI

 


                              Tenere ultima con sé quest'amicizia per onde senza mare...



" Ho sempre vissuto la poesia di Nanni Cagnone come un immenso lavoro di traghettamento dal silenzio alla parola. Ovviamente sarebbe troppo facile e profondamente ingiusto ritagliare il suo sforzo all'interno dell'asola pur prestigiosa dei poeti orfici. Ciò che lo distingue è l'aurea di un radicale dubbio rispetto a qualsiasi ottimismo riguardante l'estrazione del verbo dall'irrapresentato. Non c'è mai la gioia della conquista del ritratto, di sé o del senso, che accompagna la scrittura. Questa - anzi - è un atto sorvegliatissimo e di estrema deferenza. In Cagnone  la relazione parola / silenzio è biunivoca. Si può passare dal silenzio alla parola, ma anche viceversa, con un gesto di pacificazione e di definitiva delusione nei confronti dell' esprimibilità ".

                 L' errore di fiorire  -   Paolo  Aita





Giorni anneriti 

e segnature d'infanzia.

Infine, questa stanza

oscuramente formata,

e oscura.

Anzi che il libro intero,

la stanca esultanza

dei frammenti.


Sì - dormiente

di sonno leggero, nome

senza testimoni che,

nel gonfiore del presente,

nel mai superato prologo,

qui, a costruire rovine.



                                         ***


Quando i nomi

ci fanno divergenti,

nomi che irretiscono

anche i morti,

ricorda il consiglio

dei colori cangianti,

piccole febbri

di chiaroscuro

che non scalfivano,

a cui bastò la gloria

d'infanzie a bocca aperta,

e quel sonnolento

andarevenire

entro invincibili metafore,

chiuse al tempo,

senza rovine.



                                               ***


Investiture di stanchezza

- un altro privilegio

da non spartire - mentre

si chiude alla costa

una marea, e tu

- sgomento esempio -

pensi agli invisibili

( oh il lamentato spreco,

il lacero saluto ),

pensi con sforzo

all'utilità del vuoto.


Tenere ultima con sé

quest'amicizia

per onde senza mare.



                                    ***


Sta fermo al diverso,

mentre tutto trabocca

spezza l'orlo.

E nuvole senza seme,

offuscate come

l'amico dello sposo

le vorrebbe, il solitario

ricordare - come

si sta attenti, nel sonno,

screpolati illesi

nell'incompiuto

torbido grembo.



                                            ***


Fine del mutevole.

Roveti di fiori. Abbàssati

finché l'argilla manda odore.

Non resta che la terra,

il polveroso promemoria,

il gelo il calco l'arsura.

Fossimo tra i primi,

macchiati da spavento,

la sapremmo dura sindone

di un'insaziata parte

del cielo.



                Nanni Cagnone  da  Index vacuus  ( non ancora edito in Italia ). Tratto da Poesia Italiana, Collana Inediti - B. Cepollaro .


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