domenica 20 gennaio 2019

L'UOMO CHE TREMA 1

 
 

                                                                   Un'isola - io - curarti saprò…


(…) Dopo molti giorni in cui mi svegliavo di cattivo umore con un
       peso nel petto, difficoltà a deglutire, senso di oppressione, una
       mattina mi sono svegliato chiedendomi: perché mi sveglio
       sempre di cattivo umore? E ancora: perché dovrei svegliarmi
       di buon umore? Ma soprattutto: che cosa sono il cattivo e il
      buon umore?Dove sta la verità dell'umore?Fingo di più quando
      sono di buono o di cattivo umore? E fingo rispetto a cosa ?
      Rispetto alla realtà del mio umore o rispetto alla fisionomia
      oggettiva della realtà che mi circonda? E quindi, come dovrei
      essere, una volta accertata la fisionomia oggettiva della realtà
      che mi circonda: di buono o di cattivo umore? E se riesco con
      ragionevole obiettività ad accertare la fisionomia della realtà
      che mi circonda, ossia se mi riscopro dotato della qualità
      psicologica necessaria a giudicarla con ragionevole obiettività,
      allora perché il mio umore sembra insensibile a questa realtà,
     perché reagisce come se non esistesse,ma anzi come se la realtà
      di riferimento fosse un'altra, e come se quell'altra realtà fosse
    - diciamo - tendenzialmente più brutta della realtà oggettiva?
      Di norma nella genesi del nostro umore sono coinvolte diverse
      componenti che si combinano tra loro in modo imperscrutabile.
      Per esempio, se me ne sto seduto in giardino, considero questo:
      la brezza tiepida che mitiga l'afa d'agosto, quattordici piante
      vive, una morta, due in via di avvizzimento; la signora del
      palazzo di fronte che sbraita all'indirizzo di un cane che abbaia
      ininterrottamente da due mesi; le punture di zanzare che
      fioriscono sulle mie gambe e sulle mie braccia; il cielo limpido;
      l'erba infestante che cresce in mezzo al ghiaino; il canto delle
      cicale. Elementi che nella composizione del mio stato d'animo
      possono avere segno + o segno - e che, sommati o sottratti,
      stabiliscono il tono del mio umore.  (…)


                        Andrea  Pomella  da     L'uomo che trema

2 commenti:

  1. Senza la tua presentazione avrei compreso poco o niente, il linguaggio è un poco contorto come credo la sua mente... Non conoscevo questo brano di Mia Martini

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  2. Per la verità il brano si riferisce ad un altro " genere" di malattia, che è quella della dipendenza dalla droga, ma mi sembrava che i due " disagi " potessero accostarsi ( almeno attraverso un brano musicale dove è detto "... un'isola -io - curarti saprò…" perché entrambi ( oltre che di specialisti del settore) hanno molto bisogno di comprensione umana e di accoglienza.
    Grazie per l'intervento.

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