mercoledì 9 gennaio 2019

IL TERRITORIO SELVAGGIO DI LAURA 3



(…) Eppure, noi siamo il nostro corpo. Siamo l'animale che ci
       guarda dal folto.

       Amitav Gosh, nel suo ultimo saggio  La grande cecità. Il
       cambiamento climatico e l'impensabile , scrive qualcosa di
       davvero impensabile: che una tigre - e ancora passi, ma Gosh
       si spinge oltre - che una tempesta, un cataclisma, la natura
       insomma, intorno a noi, ci guarda con intenzione. Questo per
       noi è impensabile, lo è e basta, o lo è ancora, e anche se non
       attribuiamo alla parola intenzione in senso umano.

       Ma il selvaggio - da dentro di noi - ci guarda in questo modo.
       Come qualcosa che è inventato da noi, in relazione a qualcosa
       che non lo è.

       Nell'inventare storie, cosa lasciamo fuori dalla nostra
       intenzione? Tutto ciò che non è coperta, calore, tutto ciò che
       taglia e ci taglia e che alla fine - anche dopo la catarsi - resta
       impacificato, preme verso il fuori?

       Torniamo a casa, ci sdraiamo sul divano, rifiutiamo di vedere
       che la casa è in fiamme.

      Prendiamo sonno.   (…)



                  Laura  Pugno   da     In territorio selvaggio

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