mercoledì 16 gennaio 2019

LA TELEPATIA DI VILLALTA

 
 

                                                         Il pensiero che ti porta è già te…


Quando ti penso, perché
so che un esistere vero
è dove mi porta a te,
a me ti porta, il pensiero?
Pure se nulla afferro, nulla è,
cose tra cose, corpo tra corpi, perché
occupi spazio, profumi, sei causa
di decisioni, e rinunce: lo sai che non posso
chiedere, né avere altra risposta, eppure
sei tu che parli, fai l'amore
e la morte?


                                           ***


Dico che ti penso.
Penso sia il pensiero
di te, che io invento
nella mia mente,
che sono io, cioè, a trovarti
in me stesso e a portarti in un luogo
e in un tempo, perderti di nuovo.

Ma sei tu che mi pensi, forse,
perché sei tu che vieni
e il pensiero che ti porta è già te :
quell'io che ti pensa, può essere che sei tu
che lo credi?

So che esisto fuori di me.

Le prove? Lasciamo perdere.
Ma so che persiste
l'irrevocabile.
Forse l'oscuro di ciò che chiamiamo
essere è appartenere
agli altri, a molto altro ( anche luoghi, date, vuoti
di noi stessi ) e non sapere dove
stiamo ancora insieme, dove siamo altri, o gli stessi.


                                          ***


Il pensiero di te, che ha origine
in me stesso, viene da altrove
- suppongo - lontano, per questo mi chiama
o è come se lo facesse,
e spesso sorprende la mente
intenta al lavoro, alla guida, a se stessa
nel riflesso che rigira il presente.

Rigira l'origine, il pensiero,
e quando arriva ci trova già
rivoltati verso il futuro, in fuga
da noi stessi, pieni di desiderio
di essere stati : " Celeste...
è questa…" facoltà, che hanno gli umani
di rivivere rimorire
lontani… celeste
è il colore del cielo,
a volte, quel colore inventato da noi
umani, forse da uno rimasto solo
e nel pensiero vicino all'amore
come vicino all'amore nessuno.


                     Gian Mario  Villalta    da     Telepatia



2 commenti:

  1. Belle,è incredibile come i fatti della vita e soprattutto le relazioni umane sanno ispirare cuori e le penne per fermarle sulla carta e poterle rivivere leggendole nei giorni che seguono. Mi piace molto anche la musica, non ascolto quella classica anche se mi piace, (perché richiede un ascolto attento, non puoi fare altro, ti rapisce totalmente) così apprezzo queste occasioni

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  2. E come non apprezzare la sensibilità musicale e il talento di Glenn Gould?
    Per quanto riguarda Villalta, ho letto di recente una sua intervista ( da conoscitore profondo e accreditato dei fenomeni del nostro tempo che riguardano il mondo della poesia - non per nulla è da anni Direttore Artistico di quella grande manifestazione culturale e poetica che è Pordenonelegge - ) e devo dire che lo preferisco come " uomo di cultura" che come poeta e scrittore. Per quanto possa apprezzarne la competenza, i suoi scritti ( compreso il romanzo Satyricon 2.0 pubblicato nel 2014 ) non mi arrivano al cuore.
    Grazie del commento

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