" L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa: è l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte " ( L. Segre )
(…) E' questione di pochi anni, poi non ci saranno più testimoni in
vita della Shoah. E peraltro già oggi il loro racconto, la storia
della loro esperienza nel giro infernale più raccapricciante
della storia contemporanea, suscita una crescente indifferenza,
come se fosse l'ennesima riproposizione di una vicenda già
archiviata. E' quasi inevitabile che sia così, perché la memoria
ormai si focalizza solo all'interno del perimetro di Auschwitz,
il punto terminale della Soluzione Finale. E in questo modo, la
più spaventosa politica sistematica di persecuzione che il
mondo abbia conosciuto, perde il suo contesto e diviene una
sorta di questione privata tra due gruppi estranei al mondo di
oggi. Non ci sono quasi più i nazisti che perseguitavano,
rastrellavano e mandavano a morte di Ebrei, e tra poco non ci
saranno neanche più i pochi superstiti della loro macchina di
genocidio. I primi misero in atto la Shoah, ai secondi è toccato
l'ulteriore scempio di rievocarla. Così, un'immensa tragedia
storica, resa possibile da una rete decisionale di complicità e
di omertà che copriva mezza Europa, è stata trasformata nel
racconto di chi è riuscito a tornare, e nel silenzio totale e
definitivo di tutti gli altri testimoni rimasti in vita: i milioni di
tedeschi, italiani, olandesi, francesi, polacchi, cechi,
ungheresi, rumeni e slavi che contribuirono attivamente - e
spesso con uno zelo superiore ai loro orchestratori - all'opera
di isolamento, identificazione, segregazione, rastrellamento e
invio ai campi di sterminio degli ebrei, ma anche degli
zingari, degli omosessuali e degli oppositori politici. Ogni
anno, con la dolente routine ipocrita di chi concepisce il
Giorno della Memoria come una data rituale, si chiama il
sopravvissuto di turno a raccontare l'orrore alle scolaresche,
si riproietta Schindler's List o La vita è bella, e la coscienza
civile pare salva. (…)
Enrico Mentana ( Introduzione a ) La memoria rende liberi
Molto importante questo testo e questo libro, fondamentale la sottolineatura di Segre, Dio solo sa quanta indifferenza ci sia nella società odierna (ometto volutamente il termine moderna, perché mi sembra si vada indietro e non avanti e nelle accezioni negative), è proprio il cancro più diffuso...conosco il film ma ancora non trovo il coraggio di vederlo...
RispondiEliminaE' davvero un film molto bello e coinvolgente ( come ogni fatto che riguarda i bambini ) , ma non cruento come alcuni documentari sul tema che - appunto - devono " documentare", cioè renderci edotti su fatti tragici e luttuosi realmente accaduti.
RispondiEliminaIn casi come quello di cui si parla, userei il termine " strazianti".
Grazie del commento che testimonia profondo coinvolgimento col tema trattato.