giovedì 2 agosto 2018

ELOGIO DELL' AMORE

 
 

                                                     Amore, condizione propizia alla non morte…


(…) Fin dove ricordo i miei amori, mi è difficile parlarne. Questa
      esaltazione al di là dell'erotismo è felicità esorbitante e insieme
      sofferenza pura: l'una e l'altra pongono le parole in tensione.
      Impossibile, inadeguato, subito allusivo allorché lo si vorrebbe
      più diretto, il linguaggio amoroso è una fuga di metafore: è
      letteratura. Linguaggio singolare, non lo ammetto che in prima
      persona. Perciò vi intratterrò qui su una specie di filosofia
      amorosa. Perché, che cos'è mai la psicoanalisi se non una
      infinita ricerca di rinascite attraverso l'esperienza d'amore,
      ricominciata per essere spostata, rinnovata e ,se non abreagita,
      almeno accolta e installata nel cuore della vita ulteriore dell'
      analizzante, come condizione propizia al suo perpetuo
      rinnovarsi, alla sua non morte?
      Devo confessare che il particolare destino dei miei amori ( o
      dovrei dire della mia vulnerabilità, nascosta dietro una
      maschera di vigilanza ) aggrava il venir meno del mio discorso
      di fronte all'intreccio di sessualità e di ideali tra loro mescolati
      che l'esperienza amorosa rappresenta. Ed è ciò che mi fa
      preferire all'incantesimo lirico o alla descrizione psico -
      pornografica, il linguaggio - se si vuole un po' storico - del già
      vissuto. E forse è in ciò che si concentra anche il silenzio
     ( amoroso ) dell'analista.
      Non si intendano queste affermazioni soltanto come una
      precauzione, un ritrarsi, una paura di scottarsi. In realtà, il
      sentire di aver dovuto - nell'amore - dilapidare, se non
      sacrificare desideri e aspirazioni, non è forse il prezzo che
      siamo costretti a pagare per la violenza delle nostre passioni
      verso l'altro? Uno scatenarsi che al limite può giungere sino al
      crimine nei confronti della persona amata,  l'amore che viene
      detto giustamente folle convive facilmente con una lucidità
      acuta, feroce, da Super- Io che tuttavia solo l'amore stesso è
      capace - provvisoriamente -di interrompere.Inno alla dedizione
      totale all'altro, un amore di questo genere è - anche - un modo
      quasi altrettanto esplicito, un inno alla forza del narcisismo,cui
      posso anche sacrificarlo, sacrificarmi.
      Se insisto - nell'amore - sul crogiuolo di contraddizioni e di
      equivoci che esso è - infinito del senso e insieme eclissi del
      senso - è perché in tal modo mi permette di non morire 
         soffocata dalla farragine di falsi sembianti e di compromessi
      che la nevrosi - di gruppo o a due - ci presenta. In tal modo lo
      preservo anche nel cavo del mio orecchio per non assopirmi di
      fronte alle noie e ai disagi dei miei analizzandi e per far
      esplodere - al contrario - un rischio di morte, un rischio di vita.
      In tal modo esso si rivela nell'erranza della connotazione
      metaforica. Di fatto, nel trasporto amoroso, i limiti delle
      identità personali si perdono, così come sfuma la precisione
      delle referenze e del senso del discorso amoroso ( sul quale con
      tanta eleganza Barthes ha scritto nei Frammenti ). Quando
      parliamo d'amore, parliamo della stessa cosa? E di quale?
      La prova dell'amore è una messa in prova del linguaggio :della
      sua univocità, della sua capacità referenziale e comunicativa .
      (…).


                   Julia  Kristeva   da   Storie d'amore


2 commenti:

  1. un estratto non facile da leggere e comprendere, inoltre non condivido l'affermazione "che cos'è mai la psicoanalisi se non una infinita ricerca di rinascite attraverso l'esperienza d'amore"...

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  2. Concordo sul fatto che questi brani non siano di facile lettura né comprensione:
    occorrerebbe almeno una minima conoscenza del " vocabolario " psicoanalitico.
    Che poi gli analisti considerino l'esperienza analitica stessa un'esperienza d'amore ( ovviamente in senso lato ) è un fatto. Sul quale si è in molti a non essere d'accordo.

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