sabato 18 agosto 2018

CROCE E RESURREZIONE 1

 
 
 Salita al Calvario di  Bruegel il Vecchio
 

             
(…) Sessantacinque anni separano la Salita al Calvario di Pieter
       Brugel il Vecchio dalla Cena in Emmaus di Rembrandt. Del
       1564 il primo, del 1629 il secondo. Diversa la geometria della
       rappresentazione, diversi il dinamismo cromatico e la
       strategia della luce.
       Perché abbiamo voluto accostare opere così distanti?
       In modi certamente assai diversi,Bruegel e Rembrandt portano
       dentro la spirale della modernità il racconto della Croce e
       della Resurrezione di Gesù, e ne custodiscono il paradosso e
       lo scandalo, ne conservano memoria, facendone risaltare la
       fibra essenziale.
       Una forte carica interrogativa, che tocca e scuote i fondamenti
       dell'esperienza cristiana, avvicina le due opere.
       Giungerà al suo Golgota il Cristo smarrito della  Salita al
       Calvario? Quale strada può percorrere per vincere l'
       indifferenza da cui è circondato? Questa è la domanda che
       troviamo in Bruegel. Ed è radicale, perché si porta appresso il
       fardello pesante di un dubbio sull'efficacia del simbolo
       cristiano. Per sostenere il peso di questa carica interrogativa,
       è stato necessario percorrere l'intrico di strade che porta al
       Golgota, nella modernità e oltre. Alcune strade - non tutte -
       ovviamente. Lo abbiamo fatto seguendo le tracce - ormai poco
       visibili - di un Dio che " muore " lungo tutto il suo drammatico
       tragitto, dalla " salita" al " sepolcro" raccogliendo - lungo la
       strada - le parole, le grida, i gesti che lo accompagnano.
       Non ci siamo fermati e Bruegel. Abbiamo cercato i segni di
       altre croci: in Bosch, in Grunewald e Holbein, in Goya, in
       Velasquez, in Ensor, in Rouault, fin dentro il Novecento, dove
       il legno storto della croce fronteggia il nulla e talvolta ne è
       risucchiato.  (…)


 Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa  da  Croce e Resurrezione

                                  
                               
 
Salita al Calvario  di  Hieronymus Bosch 

2 commenti:

  1. Riflessione interessante ma che impressione l'ultimo quadro con quei volti deformati dall'odio..

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  2. Certo, fa impressione vedere visi così ( realisticamente, trattandosi di un quadro ) trasfigurati dall'odio.
    Ma forse pensiamo che chi ha avuto la ventura ( e la disgrazia ) di infierire in tal modo sulla persona di Gesù di Nazareth provasse più benevolenza?
    Pensare a questa realtà fa male, vederla realisticamente rappresentata ( attraverso la bravura e l'ispirazione di un artista ) lo fa ancora di più.

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