Parole adatte alla mattina... messe in abito da sera...
(…)Le parole non sono di questo mondo,sono un mondo a se stante
ma sono anche creature viventi, e di questo non sempre siamo
consapevoli nelle nostre giornate divorate dalla fretta e dalla
distrazione, dalla noncuranza e dall'indifferenza,che ci portano
a considerare le parole solo come strumenti, come modi aridi e
intercambiabili di comunicare i nostri pensieri. Ma le parole
che ci salvano non sono facili da rintracciare e, come diceva
Marina Cvetaeva, " faticoso e febbrile è il lavoro necessario a
trovare parole che facciano del bene".
Ma,come trovare,e come rivivere le parole che salvano e creano
relazione? La salvezza non può venire se non dall'ascolto, dall'
ascolto del dicibile e da quello dell'indicibile, che ci dovrebbe
accompagnare in ogni momento della giornata e in ogni
situazione delle vita.
La prodigiosa avanzata delle tecnologie consente di giungere
alla conoscenza delle malattie - somatiche in particolare - alla
diagnosi e alla indicazione delle cure con una rapidità
inimmaginabile nel passato; ma questo avviene - o rischia di
avvenire senza tener presente la persona malata, le sue
risonanze psicologiche e umane al dolore e alla malattia che
sono così importanti nell'evoluzione clinica e nella cura.
Ma come non ribadire ancora la significazione umana, e in
fondo terapeutica,delle parole e dei gesti con cui ci incontriamo
con chi sta male? Se le parole non nascono dal cuore, se non
sono leggere e profonde, gentili e assorte, fragili e sincere,
fanno del male, e fanno del male i gesti che non sanno
testimoniare attenzione e partecipazione.
( Come sarebbe bello non dimenticare mai quello che ha scritto
Etty Hillesum nel suo bellissimo Diario :" Si dovrebbe parlare
delle questioni più gravi e importanti di questa vita solo quando
le parole ci vengono semplici e naturali come l'acqua che
sgorga da una sorgente" . (…)
Eugenio Borgna da Parlarsi ( La comunicazione perduta )
Credo che tutti dovremmo leggere questo libro e mettere in pratica le preziose indicazioni e credo aiuterebbe molto anche la relazione medico-paziente, mi sono ritrovata dolorosamente quando fa riferimento al "non tenere presente la persona malata", quasi fosse che il corpo è staccato dalla persona e parlando senza saper ascoltare presumendo di sapere tutto e giudicando con le lenti distorte del pregiudizio... per fretta, superficialità e il meccanismo a catena di montaggio, 15 minuti ciascuna, con cui vengono organizzate le visite..
RispondiEliminaI testi di questo psichiatra e terapeuta sono molto illuminanti, non solo perché tecnicamente ineccepibili ( Borgna è uno che " sapeva fare il proprio mestiere ")
RispondiEliminama per la dose di grande umanità che ha sempre dimostrato verso in suoi pazienti
( a partire da quelli curati nell'ospedale di Novara ).
Inoltre mi colpiscono di lui anche i preziosi riferimenti culturali che attestano ( un po' come mi capita quando leggo gli scritti di Jung )la sua vasta e profonda cultura ( anche letteraria )e che mi spinge a rivedere testi classici noti per approfondirli, o a mettermi a studiare per acquisire nuovi contenuti.
Grazie per avermi dato l'opportunità di dare qualche chiarimento alle mie " motivazioni"